Merkel-Sarkozy: “Le scimmie di paragone”

Si narra che le dame di corte spagnole amassero presentarsi in pubblico con delle scimmiette in braccio. Non che le gentildonne fossero così amanti degli animali da sentire il desiderio di averli vicini comunque. L’esigenza della scimmietta “prêt-à-porter” era dettata da puro opportunismo di paragone estetico:si riteneva che l’animale accrescesse l’apprezzamento degli astanti per le grazie della padrona.

Come le dame spagnole di corte, anche la Merkel e Sarkozy si sono presentati alla conferenza stampa di Bruxelles con in braccio lo scimmiotto virtuale Silvio. Pretendevano di valorizzare così le loro “grazie” sempre più appannate. Ma non ci sono sberleffi e ironie che tengano, a spese dello scimmiotto Silvio, quando le Banche francesi e tedesche sono sovraccariche di titoli tossici; da svalutare almeno del 50%, se va bene.

Quando Frau Angela nasconde il buco di circa 500 miliardi di euro della “Cassa depositi e prestiti” in versione teutonica. Quando la suddetta signora ha ingigantito, per la sua insipienza, il problema greco fino a trasformarlo nella tragedia che conosciamo. Quando le agenzie di rating minacciano di togliere una “A” all’orgoglio del galletto francese. Trasformare una conferenza stampa in un cabaret è stato ignobile. E non contribuirà ad annullare gli evidenti inestetismi politico-finanziari della ridicola coppia. Neanche a spese dello scimmiotto Silvio, a cui va tutta la mia modestissima solidarietà. Se non adesso, quando?guglielmo donnini