I “santissimi” e i fratelli Mongolfier

Ci hanno fatto due “santissimi” così grossi da fare invidia alle mongolfiere. Sono mesi e mesi che i media ci raccontano di governi del presidente, di unità nazionale, degli ottimati e di altre diavolerie senza senso e senza costrutto; di passi
indietro richiesti a ogni piè sospinto, ma sempre respinti, con perdite, dei richiedenti.

I media ci hanno raccontato di cene tra potenziali dissidenti della maggioranza; dove il numero dei dissidenti veri si mescolava a quello dei fasulli, inviati lì per poi riferire al grande capo. Ci hanno raccontato dei tormentoni di Bersani e delle future ammucchiate a sinistra, neanche fosse passato Prodi a disastro”unitario” mostrare.

Ci hanno stragonfiato i “santissimi” narrandoci di Pisanu: un anziano e onesto signore uscito dalle seconde/terze file della Balena Bianca, quale possibile guida di una fronda ipotetica di quaranta, trenta, venti, forse quindici o dodici individui pronti a non si sa che cosa.

Retroscenisti immersi nelle loro onanistiche elucubrazioni da riversare, via radio o tv, all’attenzione di una audience sempre più distratta e annoiata. Dibattiti televisivi lunari, condotti da “professionisti” della cagnara più che del confronto delle idee.

Ma il Caimano è sempre lì, mentre si diffondono le note di una canzonaccia delle Sorelle Bandiera (magica intuizione di Renzo Arbore) con il loro “Fatti più in là!”. Se c’è qualcuno che ancora sia interessato a questo scempio delle idee, della grammatica e della sintassi politica, ma anche di quella istituzionale, alzi la mano.

Amorevoli badanti dell’est lo condurranno, mano nella mano, per i viali dei parchi cittadini ad ammirare fanciulli intenti al gioco della palla avvelenata o della campana classica. Basta!

guglielmo donnini