La cocaina è una droga pericolosa, non solo per la sua forte diffusione, ma anche per i problemi che il suo consumo può arrecare al cuore, anche quando sembra esserci una mancanza totale di sintomi nella persona che ne fa uso. E se si pensa che si tratta dello stupefacente più presente in tutte le fasce sociali, si ha un idea della pericolosità evidenziata dallo studio italiano pubblicato sulla rivista di settore “Heart”.
La ricerca condotta da Giovanni Donato Aquaro e Michele Emdin delle Unità di Risonanza Magnetica e di Medicina Cardiovascolare della Fondazione Monasterio-CNR di Pisa, è stata la prima a dimostrare incontrovertibilmente come il muscolo cardiaco di chi sniffa questa particolare sostanza si riduca in condizioni pessime, anche se a livello fisico non vi siano dei sintomi palesi a dimostrarlo.
Lo studio è stato condotto il collaborazione con i Sert della Regione Toscana ed a coinvolto un campione di 40 consumatori cronici di cocaina (la cui assunzione abituale era basata sull’inalazione, n.d.r.), i quali sono stati sottoposti ad analisi del sangue relative ai biomarcatori relativi al danno miocardico, ad elettrocardiogramma su 24h e test da sforzo uniti a risonanza magnetica. Nessuno dei pazienti mostrava sintomi conducibili a problemi cardiaci, ma la risonanza ha evidenziato la presenza di danni al cuore nell’83 % dei casi: il 50% delle persone presentava tracce di edema cardiaco mentre il 73% segni di fibrosi cardiaca. In parole povere, tutti presentavano dei danni acuti o cronici riconducibili alla presenza, magari passata, di un infarto o una sua futura manifestazione.
Come spiega il coordinatore dello studio Michele Emdin: Il 23 per cento dei soggetti che abbiamo analizzato aveva un danno di tipo ischemico, del tutto simile a quello che si vede nel cuore dopo un infarto. Danni particolarmente consistenti li abbiamo trovati in chi assieme alla cocaina era solito consumare alcol: in questi casi le lesioni cardiache sono frequentissime.
Ed il fatto che il consumo di cocaina sia in continua crescita non rasserena di certo.