VARESE – Un ragazzo marocchino di 14 anni, fragile per problemi di salute, è stato vittima di violenza psicologica e fisica da parte di due suoi compagni di scuola, connazionali di tre anni più grandi di lui. La vicenda è stata ricostruita dagli agenti della squadra volante di Varese, guidata dal dirigente Gianluca Dalfino, proprio a partire da una denuncia presentata dalla vittima.
Il ragazzo, figlio di immigrati marocchini nato in Italia, si è presentato in questura dopo l’ultima di una lunga catena di vessazioni inflittegli da altri due marocchini di 17 anni, come lui studenti di un istituto superiore cittadino e residenti nei paesi dell’hinterland.
Il motivo delle violenze? Nessuno in particolare, a detta degli investigatori. I due si sarebbero accaniti contro il povero ragazzo solo per il gusto di prendersela con una persona più debole, per la differenza d’età e per le sue difficoltà fisiche.
La vicenda che ha portato il quattordicenne a sporgere finalmente denuncia è avvenuta l’altro giorno, quando i 2 bulli, sul bus, lo hanno stretto in un angolo, in modo da nasconderlo alla vista degli altri passeggeri, e colpito ripetutamente al viso e al corpo. Le minacce sarebbero proseguite anche dopo le botte, fino al gesto di un coltello puntato al collo. A quel punto lo studente si è recato in Polizia.
Il giorno dopo la denuncia gli agenti hanno fatto visita nella scuola e grazie all’aiuto del dirigente scolastico ma anche degli altri ragazzi, sono riusciti a individuare i presunti bulli, marocchini di 17 anni, anche loro immigrati di «seconda generazione». entrambi sono stati denunciati con l’accusa di violenza privata, percosse e minacce.