Da gennaio 2012 in tutte le scuole medie italiane verra’ insegnata l’educazione alimentare, a partire dai tempi e modi di assunzione dei cibi fino alla storia dei processi in campo agricolo. E’ quanto prevede il protocollo d’intesa siglato da Federalimentare e dal ministero dell’Istruzione, che sancisce la condivisione su base nazionale del programma ‘Salute e Cibo. Piani di educazione scolastica alimentare’, presentato oggi a Milano.
L’insegnamento non avverra’ pero’ con un’ora a settimana di educazione alimentare, bensi’ con un approccio trasversale a tutte le materie. Quindi nelle lezioni si scienze si approfondiranno i processi produttivi, in quelle di storia e geografia l’evoluzione dei modelli alimentari nei secoli o le tipicita’ del territorio, e in quelle di italiano le parole del cibo. L’iniziativa, che coinvolgera’ 77mila classi per un totale di 1,6 milioni di alunni e rispettive famiglie e 148mila insegnanti, prevede anche scambi di esperienze con il sistema produttivo, favorendo stage per il personale scolastico e attivita’ di ricerca per l’universita’.
Federalimentare rendera’ noti anche i fabbisogni formativi delle imprese, mentre il Miur dara’ linee di indirizzo per favorire l’offerta formativa proposta dalle imprese e la domanda del sistema scolastico. Dopo la fase pilota, condotta nel 2009-2010 in 15 scuole elementari di Milano, Roma e Catania, il prossimo novembre il progetto continuera’ con dei corsi di formazione per docenti e dirigenti scolastici di scuole medie. ”Il programma Scuola e cibo – spiega Riccardo Garosci, presidente del comitato Miur – si estendera’ progressivamente anche agli studenti delle scuole superiori, fino all’universita‘ per coprire l’intero ciclo educativo e formare le nuove generazioni anche in vista dell’Expo del 2015”.
Filippo Ferrua, presidente di Federalimentare, ha rilevato ”come non esistano cibi buoni e cattivi, ma corrette modalita’ e frequenze di consumo. L’industria alimentare italiana collabora con le istituzioni per stili di vita piu’ sani”.
(ANSA)
Il progetto mi pare riduttivo, come spesso avviene dello stlile di vita sano passa solo l’alimentazione e viene dimenticata l’attività motoria. Non capisco, inoltre, come verranno formati gli insegnanti sulla materia Alimentazione. Li forma l’industria alimentare? E chi controlla? Purtroppo ormai è noto che esistono cibi decisamente cattivi, per chi li consuma, capaci di creare dipendenza.