I sondaggi dicono che, se le elezioni si tenessero domani, gli oltre 45 milioni di elettori potenziali potrebbero dividersi così: 13,5 milioni di astenuti; 7 milioni di indecisi; circa 25 milioni che si dichiarano pronti al voto. Per quanti, a sinistra, si sentono già vincitori (Ah! La “Gioiosa macchina da guerra”), almeno qualche brivido dovrebbe correre sulla schiena. Poiché nessuno può promettere l’Eldorado, ma piuttosto indicare un futuro di lacrime e sangue; immaginate come potrebbe svolgersi la campagna elettorale. Pensate alle armi spuntate degli irriducibili nemici di Silvio, qualora egli decidesse di non ripresentarsi candidato alla presidenza del Consiglio. Ce n’è da far tremare le vene dei polsi a qualsiasi cagnaccio della politica. Orsù ragazzi, trovate un altro argomento di conversazione, altrimenti gli elettori vi faranno marameo. Poiché e difficile immaginare un Di Pietro afasico, provate a pensare dove indirizzerebbe l’arcinota violenza oratoria. La più grossa perdita per Tonino sarebbe il Berlusconi nelle retrovie. Ma, di grazia, pensate anche agli altri duellanti degli ultimi anni, cui verrebbe a mancare l’argomento preferito. Un vero dramma della comunicazione politica. A questo punto, non resterebbe che convocare il divino Otelma e affidare a lui il messaggio per un nuovo futuro. Non dimenticando però che Otelma è l’anagramma di Amleto: “To be, or not to be:that is the question…”.-guglielmo donnini