Berlino- A pochi giorni dalla Buchmesse, che aprira’ i battenti il 12 ottobre, la stampa tedesca stronca “Il cimitero di Praga” di Umberto Eco, appena uscito nelle librerie tedesche. La progressista ‘Sueddeutsche Zeitung’ (SZ), il maggiore quotidiano nazionale, scrive che “come romanzo il libro e’ nel caso migliore un fiasco di alto livello, un noioso ammasso di inverosimiglianze grottesche”.
La SZ aggiunge che “non appena ci si addentra nella storia reale, il romanzo smette di interessare. Come testo letterario non e’ ne’ particolarmente avvincente, ne’ divertente. Come opera storica risente di un errore strutturale”. Il giornale conclude che Umberto Eco “voleva sempre essere uno scrittore illuminista, questa volta se l’e’ presa comoda”.
Altrettanto impietoso il giudizio del conservatore “Frankfurter Allgemeine Zeitung” (Faz), in cui si spiega che il nuovo libro di Eco e’ “un romanzo fallito”, poiche’ “dopo trecento pagine non si tratta piu’ di un romanzo, ma di uno schedario di persone, mappe stradali e bibliografia, un enorme apparato di note che e’ scivolato nel testo”. “Si leggono di continuo note a pie’ di pagina”, prosegue la ‘Faz’, “senza notare altra cosa se non che il libro prima o poi ci da’ sui nervi, poiche’ abbiamo capito da tempo cio’ che vuole dirci”.
Il giornale osserva che “sul piano narrativo dopo i due terzi del libro non succede piu’ nulla di nuovo, ne’ riguardo ai personaggi, ne’ riguardo alla storia, mentre continua a srotolarsi il tema della cospirazione, che a questo punto gia’ da parecchio ci appare ridicola. Il libro non ha dunque una fine, cessa semplicemente”. La conclusione della ‘Faz’ e’ che Eco e’ “fallito nell’unica cosa in cui puo’ fallire, nella sua passione per l’intrigo”.
(AGI)