Madre faceva prostituire la figlia per il Bingo. Lei in carcere, ragazzina in struttura protetta

Indagini accurate ma condotte il piu’ velocemente possibile, per evitare che una ragazzina rimanesse in un’ambiente familiare degradato, hanno condotto in carcere una madre pescarese che faceva prostituire la figlia dodicenne per sbarcare il lunario e, come accertato, per andare a giocare al Bingo.    Arrestati anche due clienti: un uomo di 92 anni, vicino di casa della donna e un diciottenne affetto da disturbi comportamentali e ritardo cognitivo, assistito dai servizi sociali. Proprio le confidenze di quest’ultimo, fatte in una comunita’ educativa della quale era stato ospite, hanno consentito di avviare le indagini, nel luglio scorso.

Ad agosto, su disposizione del tribunale dei minori dell’Aquila, la dodicenne e’ stata allontanata dalla madre, a cui e’ stata tolta la potesta’ genitoriale, e affidata ad una struttura specializzata protetta.    Il giovane avrebbe raccontato agli educatori di avere avuto tempo prima una prestazione sessuale a pagamento con la minorenne, pagando 30 euro direttamente alla madre. Sempre lui, avrebbe riferito di aver avuto con la dodicenne anche un altro rapporto, il cui compenso era stato un telefonino.

Dalle indagini – ha spiegato in una conferenza stampa il dirigente della squadra mobile della Questura di Pescara, Pier Francesco Muriana – e’ emerso un quadro di assoluto degrado in cui madre e figlia vivevano. La donna, dedita anche lei alla prostituzione, ha diversi precedenti: gia’ nel 2004 era stata indagata dai Carabinieri per avere indotto il fratello a una violenza sessuale nei confronti di una disabile. Nel 2010 sarebbe stata poi indagata per un furto a un anziano, commesso materialmente da una ragazzina di 10 anni che gli inquirenti ritengono ora possa essere stata la figlia, la stessa vittima delle violenze.

Secondo quanto ricostruito la donna, 45 anni, avrebbe messo in atto, sempre con l’apporto della minore, vari stratagemmi, in particolare per spillare danaro ad un uomo di 92 anni con cui faceva prostituire la ragazzina. In un’occasione, sarebbe arrivata perfino a inscenare la morte della figlia, in modo da indurre l’anziano a pagare le spese del funerale.

Durante la conferenza stampa, i poliziotti hanno raccontato che la madre, con la complicita’ di un 73enne di Popoli (Pescara) con cui intratteneva una relazione, ha tentato in tutti i modi di riottenere l’affidamento della ragazzina. Addirittura contattando il padre della minore, attualmente in Africa, per indurlo a tornare e farsi affidare la dodicenne.

Anche il 73enne e’ indagato, per favoreggiamento; per lui la misura cautelare del divieto di dimora a Pescara e Montesilvano.    Dalle intercettazioni telefoniche e’ emerso che la vittima era totalmente sottomessa alla madre ma allo stesso tempo aveva atteggiamenti da adulta e spesso veniva definita ”bulla del quartiere”. Oggi la ragazzina studia e ha normali relazioni con i compagni della sua eta’.