Nomisma: deposito gas di Rivara creerebbe fino a 2.300 posti lavoro

MODENA- Un investimento da quasi 300 milioni di euro che creerebbe tra i 1.300 e i 2.300 posti di lavoro, con un incremento di valore aggiunto per l’Emilia-Romagna quantificato in 68-120 milioni di euro. E’ la generosa dote che il deposito di gas di Rivara, in provincia di Modena, porterebbe al territorio qualora dovesse essere realizzato.

A fornire le cifre è Nomisma Energia, che oggi, nella sede locale di Confindustria, ha presentato uno studio sull’impatto macroeconomico dello stoccaggio, commissionato dalla società Erg Rivara storage (Ers). Si tratterebbe di una centrale a gas con 19 pozzi e un gasdotto di oltre otto chilometri di lunghezza. In termini economici, i vantaggi per la comunità locale, stando all’analisi di Nomisma, sarebbero numerosi. Si parla di 2,7 milioni di euro all’anno di Irap e 509 mila euro di Irpef.

Il Comune di San Felice sul Panaro potrebbe introitare circa 3,6 milioni di euro all’anno, di cui 280 mila euro di oneri di urbanizzazione, più altri 267 mila euro tra Ici e tassa sui rifiuti ogni anno. Un altro milione di euro andrebbe distribuito tra San Felice e i Comuni limitrofi come contributo compensativo per il territorio. Ma non finisce qui, perché secondo Nomisma, un deposito di gas nella provincia di Modena potrebbe addirittura rilanciare il comparto della ceramica grazie all’abbattimento del costo del gas. Oltre, appunto, alle migliaia di posti di lavoro che si potrebbero creare.

Si tratta di “numeri robusti che richiedono cautela”, spiega l’amministratore delegato di Nomisma, Alessandro Bianchi, che tuttavia non ha dubbi sugli “importanti benefici economici che questa infrastruttura è in grado di portare al territorio”. Affermazioni che fanno scaldare il consigliere regionale della Lega nord, Mauro Manfredini, che al termine della presentazione, ha ribadito che “non c’è certezza sulla sicurezza” e ha ricordato che “l’Assemblea regionale ha votato un documento per dire no al deposito: noi andremo fino in fondo, questo impianto non si deve fare”.

Per il Comune di San Felice sul Panaro ha replicato l’assessore all’Ambiente, Massimo Bondioli: “Per l’economia del nostro territorio abbiamo fatto scelte diverse, come quella degli impianti fotovoltaici”, afferma, e domanda all’azienda come valuta il documento prodotto dall’Ispra “in cui viene contestata non solo la sicurezza dell’impianto, ma anche alcuni dati numerici”. Gli risponde Enrico Tagliaferri della Erg Rivara Storage: “L’Ispra ha fatto una sintesi del materiale progettuale, quindi non si tratta di un contributo originale, ma compilativo. Aspettiamo il decreto della commissione di Valutazione impatto ambientale, che è il nostro vero giudice”.

La commissione di Via, infatti, dovrà emettere un decreto per autorizzare o meno la Ers a procedere con una serie di ricerche e indagini geognostiche, necessarie all’ammissione del progetto nella procedura di Via. Ma intanto l’azienda ha già incassato il no della Regione Emilia-Romagna.

A fare muro contro il progetto c’è uno schieramento trasversale di forze politiche che vanno da Pd, Idv e Sel alla Lega Nord. Resta favorevole la parte del Pdl che fa capo al sottosegretario Carlo Giovanardi, assieme alla Confindustria. Tant’è che secondo Carlo Gorgoni, docente di geofisica all’Università di Modena (noto per lo studio del radon nella previsione dei terremoti) “qui non ci sono state commissioni neutrali, ma solo politiche, che hanno avuto l’input di essere contrarie, e potrei dimostrarlo”.

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