ROMA, il 15 ottobre corteo nazionale indignados

Corteo nazionale a Roma il 15 ottobre, da piazza della Repubblica a piazza san Giovanni, nella giornata di mobilitazione “in tutta Europa, nel Mediterraneo e in altre regioni del mondo, contro la distruzione dei diritti, dei beni comuni, del lavoro e della democrazia compiuta, con le politiche anticrisi, a difesa dei profitti e della speculazione finanziaria”.

Con lo slogan: “Le persone non sono un debito”, anche in Italia l’appuntamento degli ‘indignados’ e’ stato raccolto da soggetti organizzati, alleanze sociali, gruppi informali e persone, che “non vogliono fare un passo di piu’ verso il baratro in cui l’Europa e l’Italia si stanno dirigendo e che la manovra del Governo continua ad avvicinare. Vogliamo – affermano – un’altra economia, un’altra societa’ e una democrazia vera”.

Al Coordinamento 15 ottobre, che curera’ unitariamente le caratteristiche, la logistica e l’organizzazione della manifestazione, hanno gia’ aderito tra gli altri Arci, Attac Italia, Unicobas, COBAS, CUB, Federazione Anarchica Italiana, Federazione della Sinistra, Gruppo Abele, Il Popolo Viola, Legambiente, Partito comunista dei lavoratori, Rete 28 Aprile-CGIL, Rete dei Comunisti, Rete della Conoscenza, Sinistra ecologia liberta’, Sinistra Critica, Snater e USB.

Al momento, dopo una prima riunione a meta’ settembre nella sede nazionale dell’Arci, e’ ancora in corso il confronto volto a trovare la “cornice condivisa” dell’iniziativa e per consentire anche la massima articolazione della fase finale della manifestazione, compresa la possibilita’ da molte parti evocata di dare vita nel cuore di Roma a un ‘accampamento’ permanente di indignados, come punto di riferimento simbolico della lotta. In linea di massima la testa del corteo dovra’ essere senza bandiere di organizzazioni e quanto piu’ possibile plurale. Sul che fare al termine del corteo ci sono due idee: palco centrale, con interventi delle varie realta’, o vari ‘speak corner’.

Quanto alla piattaforma Paolo Cento (Sel), dal sito del partito di Vendola, sottolinea: “Il 15 ottobre puo’ essere l’occasione per dare forza e continuita’ in Italia e in Europa a un nuovo movimento capace di svelare le ragioni di questa crisi economica e finanziaria, ma soprattutto di indicare una via di uscita alternativa a quella dei governi e della tecnocrazia europea”. Dal coordinamento si rileva: che per far fronte alla crisi “non e’ vero ci siano scelte obbligate. Noi le rifiutiamo.

Qualunque schieramento politico le voglia imporre, avra’ come unico effetto un’ulteriore devastazione sociale, ambientale, democratica. Ci sono altre strade, e quelle vogliamo percorrere. Non vogliamo fare un passo di piu’ verso il baratro in cui l’Europa e l’Italia si stanno dirigendo e che la manovra del Governo, cosi’ come le politiche economiche europee, continuano ad avvicinare. Vogliamo una vera alternativa di sistema.

Si deve uscire dalla crisi con il cambiamento e l’innovazione. Le risorse ci sono: si deve investire sulla riconversione ecologica, la giustizia sociale, sui saperi, la cultura, il territorio, la partecipazione. Si deve redistribuire radicalmente la ricchezza. Si devono recuperare risorse dal taglio delle spese militari, si deve smettere di fare le guerre e bisogna accogliere i migranti”.

(AGI)