La difesa del premier Silvio Berlusconi ha chiesto oggi in aula la sospensione del processo che lo vede imputato per concussione e prostituzione minorile nell’ambito del caso Ruby, in attesa della decisione della Corte costituzionale sul conflitto di attribuzione dei poteri.
La Corte costituzionale si riunirà il prossimo 7 febbraio, dopo che Camera e Senato hanno sollevato il conflitto di attribuzione nei confronti della procura di Milano.
Nel motivare la propria richiesta, oggi i legali hanno ricordato il caso di Abu Omar — l’imam rapito in Italia dalla Cia — quando i giudici sospesero il processo in attesa della decisione della Consulta sul segreto di Stato.
La difesa ha anche fornito i pareri di due docenti universitari, aggiungendo che in caso di respingimento della richiesta di sospensione solleverà l’eccezione di costituzionalità sulla legge, nella parte in cui non prevede l’obbligatorietà della sospensione in casi come questo, perché non vengono tutelate le prerogative del premier.
Il pm Ilda Bocassini si è opposta alla richiesta di sospensione, sostenendo che il codice di procedura penale non prevede l’obbligatorietà sospensione del processo in un caso come questo, ma che occorre valutare evenutali ragioni di opportunità, che per il procuratore non si ravvisano.
“Il concetto di opportunità politica non è concetto che possa essere affrontato in un’aula di tribunale”, ha aggiunto Bocassini.
Il mese scorso, la procura di Milano si è costituita in giudizio per il conflitto di attribuzione, chiedendo che la corte dichiari inammissibile o infondato il conflitto.
Nel processo, l’accusa sostiene che Berlusconi avrebbe avuto rapporti sessuali a pagamento con la giovane marocchina Karima el Mahroug, detta Ruby, quando era minorenne, e che abbia cercato illegittimamente di ottenerne il rilascio dalla questura di Milano, dove era stata fermata per furto, con l’obiettivo di occultare la sua relazione con la ragazza.
Il processo per il premier è iniziato a Milano lo scorso 6 aprile.
reuters