Il 18 dicembre 1930, Mussolini pronunziò un discorso sul tema della politica economica del regime.
(…) “Gl’impiegati dello Stato sono i primi ad essere interessati all’andamento dell’Amministrazione dello Stato e non devono
considerarsi avulsi o estranei alle sorti di essa. (…)
Essi devono essere i primi a fare i necessari sacrifici, tanto più che dalla seguente tabella risulta come qualmente la loro condizione resti anche oggi nel rapporto 1 a 4.
Primo grado:stipendio medio prebellico lire 15 mila; stipendio attuale lire 57 mila; supplemento di servizio attivo 17 mila; complessivamente 74 mila; riduzione 8880; stipendio complessivo, dopo il 1° dicembre: 65 mila 120; rapporto con il trattamento prebellico 4,34.
Secondo grado:stipendio prima della guerra lire 15 mila; stipendio attuale lire 62 mila; stipendio con la riduzione del 12 per
cento 54.560; rapporto 3,64. Questa categoria ci perde qualcosa. (…)
Decimo grado:stipendio prebellico lire 2250; stipendio attuale lire 13.500; stipendio
ridotto lire 11mila 880; rapporto 5,28. (…)
Spero che nessuno di voi penserà che si sarebbe potuto tagliare sul totale della somma destinata al pagamento degli interessi del Debito Pubblico ! Sarebbe stata una colpa che non è affiorata ai nostri cervelli.
Abbiamo già dato un grave colpo ai portatori di titoli pubblici, cioè a quei bravi cittadini che qualche volta sarebbero indotti
a pentirsi di avere avuto fiducia nello Stato.”.
Guardare indietro serve a poco. Ma è la nostra storia.
guglielmo donnini