Al già vasto coro dei “passindietristi” (e sottolineo “tristi”), si aggiunge un solista di vaglia: Angelo Panebianco, dal cui premiato forno, esce la fragrante e candida pagnotta dell’ennesimo “SE”.
“Se Berlusconi (perepè perepè perepè – divagazione pseudo musicale del redattore all’iterazione dilagante ) lasciasse la guida del governo (ma senza favorire ribaltoni, i quali fanno male alla democrazia) si aprirebbe una possibilità: si potrebbe ricominciare a discutere – non dico serenamente ma, almeno, seriamente – del ruolo della magistratura in questo Paese.”
Proprio per questo, se fossi Berlusconi, lotterei fino alle estreme conseguenze affinché restasse scritto nella storia di questo Paese l’assoluta indegnità di una casta, consegnatasi in toto a una minoranza di energumeni, che sta scambiando l’alto ruolo della magistratura per la sentina di un partito indegno di qualsiasi ordine democratico.
Se fossi Berlusconi, resterei inchiodato a Palazzo Chigi fino al momento supremo. Basta, con tutti questi fighetti del tic toc e degli inutili giri di valzer vestiti da editoriale, in ossequio ai desiderata di Ferruccio. BASTA! O ci ritroveremo lo Stato di polizia casa per casa, cellulare per cellulare! BASTA!
Guglielmo Donnini