È lecito chiedersi perché l’opposizione vada alla masochistica ricerca della conta negativa in Parlamento. Questa pervicace voglia di perdere fa data dall’ormai lontano 14 dicembre 2010; quando un Fini da “Paese dei Campanelli” ebbe l’ardire di presentarsi in televisione per annunciare (numeri alla mano) la cacciata del Cavaliere; solo che i numeri di Gianfry erano fasulli.
Continuino pure a chiedere il passo indietro, ma non rischino di frequente la sconfessione della conta parlamentare. Perdere gratuitamente guasta il morale, sdrucisce la volontà e crea il complesso del perdente. Sono fatti loro. Non la scontino con noi, se il Cavaliere non li ascolta. Sta per arrivare l’ennesima tranvata. Basterà?
Guglielmo Donnini