Il capoluogo emiliano e’ una delle delle tappe del tour europeo effettuato dagli astronauti, Paolo Nespoli, Roberto Vittori, Catherine Coleman, Gregory Harold Johnson ed Andrew Jay Feustel, della Nasa e dell’Esa (Agenzia spaziale europea), da poco rientrati dalla Stazione spaziale internazionale con la penultima missione Shuttle ed ospiti dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e dell’Universita’ di Bologna.
Uno degli scopi della missione dello shuttle endeavour del maggio scorso era quello di installare sulla Stazione spaziale internazionale, l’Alpha magneti spectrometer (Ams-02) il piu’ grande e il piu’ complesso strumento scientifico presente a bordo. L’Ams e’ un rivelatore di raggi cosmici all’avanguardia, progettato per analizzare direttamente dallo spazio proprieta’ fondamentali della materia e per studiare l’origine dell’universo.
Combinando questi risultati con quelli che si otterranno dal Large hadron collider del Cern di Ginevra, gli scienziati sperano di riuscire ad indagare l’antimateria e la materia oscura. Un esperimento ambizioso maturato in 17 anni di intenso lavoro e collaborazioni internazionali che ha visto impegnate 600 persone, 60 istituti e 16 Paesi. E Bologna ha avuto un ruolo di primo piano grazie alla partecipazione di ricercatori e tecnici al dipartimento di Fisica e della locale sezione dell’Istituto nazionale di fisica nucleare che hanno realizzato il cronometro dell’esperimento (Time of Flight), in grado di misurare con una precisione di 15 centesimi di miliardesimo di secondo il tempo di passaggio di una particella.
Il principale obiettivo di questo strumento e’ di allertare gli altri sotto-rivelatori dell’arrivo di un raggio cosmico. La citta’ delle Due Torri avra’ un ulteriore ruolo fondamentale: una volta trasferiti a terra, i dati di Ams-02 saranno inviati al Cern e da li’ raggiungeranno il centro di archiviazione e analisi dell’Infn-Cnaf di Bologna dove saranno messi a disposizione della comunita’ scientifica.
Prima dell’incontro pubblico in Sala Borsa i cinque astronauti, ben riconoscibili dalle tradizionali tute blu, hanno firmato il libro d’onore della citta’ e sono stati ricevuti nella Cappella Farnese di Palazzo D’Accursio (sede del Comune) dal sindaco di Bologna Virginio Merola insieme al rettore dell’Universita’ Ivano Dionigi al direttore della sezione locale dell’Infn Antonio Zoccoli e al presidente della fondazione Golinelli, Marino Golinelli. (AGI)