Grazie alla concorrenza tra supermercati, a Modena, con un po’ d’attenzione, si possono risparmiare fino a 1.093 euro all’anno sulla spesa.
Tra le città emiliano-romagnole, infatti, quella della Ghirlandina sembra essere la più conveniente, con una media annuale per famiglia calcolata in 5.915 euro. A Bologna, dove si spendono 6.135 euro all’anno, il risparmio potenziale scende a a 926 euro di media, sempre nell’arco di 365 giorni. A Piacenza, a fronte di una media di 6.241 euro che ogni famiglia spende per cibo e generi vari, si può tagliare fino a 829 euro, a Rimini 931 euro su 6.128, e a Parma 912 su 6.223 euro all’anno.
Lo dice la statistica annuale di Altroconsumo su 61 città italiane, dove Modena risulta essere la più risparmiosa tra le emiliano-romagnole considerate. Nell’indagine, infatti, ne mancano cinque della regione: Ferrara, Forlì, Cesena, Ravenna, Reggio Emilia.
Nel gruppo, dove Firenze è potenzialmente la più conveniente (fino a 1.179 euro da poter tagliare in un anno) Aosta è invece la meno dinamica (al massimo si risparmiano 164 euro all’anno). Lo studio è stato effettuato in 949 punti vendita su 108 categorie merceologiche registrando 887.000 prezzi di alimentari freschi e confezionati, prodotti per l’igiene personale e della casa. E la novità principale sta nel fatto che quasi nessuna insegna offre gli stessi prezzi a livello nazionale, le cifre variano da città a città, perché i punti vendita adeguano le offerte a seconda di come si comporta la concorrenza. Il che significa che più concorrenza c’è, più si può risparmiare.
Per Altroconsumo, dunque è importante fare attenzione nel singolo punto vendita. Le offerte promozionali sui prodotti di marca permettono di risparmiare in media il 23%, percentuale che sale al 38% se si scelgono confezioni a marchio commerciale, sino al 42% per quelli a primo prezzo. Supera anche il 50% il risparmio possibile se si sceglie l’hard discount.
Un’ultima considerazione riguarda il futuro, per l’associazione, oltre a nascere nuove catene più convenienti, la novità arriva dai supermercati di piccole e medie dimensioni che pongono in essere una strategia di prezzi competitivi soprattutto sul prodotto di marca. Insomma, forse ci sarà un ritorno al punto vendita di vicinato, che è più agile, piccolo, facilmente accessibile perché interno al centro urbano, capace di andare incontro alle esigenze del consumatore di mobilità sostenibile e soprattutto di convenienza, conclude Altroconsumo.
Agenzia Dire