foIl Fondo Monetario Internazionale: “L’Italia ha l’avanzo migliore tra i Paesi dell’euro. Cresce poco, ma cresce poco da un decennio e i conti pubblici non sono mai stati così buoni come in questo periodo”.
Verrebbe la voglia di dare dei disfattisti a quelli della sinistra – ma anche a qualche Pisanu all’uscio – se non fosse quasi un complimento per quel coacervo di politici che finge di avere a cuore l’interesse supremo del Paese, ma in realtà non propone altre soluzioni che non siano il governo di larghe intese o diavolerie dirette a mettere la mordacchia alla democrazia.
La maggioranza non vuole la sinistra al governo , ma nei sondaggi va ad ingrossare il primo partito italiano:quello del non voto.
Si sta diffondendo una versione della realtà sempre più condizionata da interessi innominabili, e sempre più in netto contrasto con la drammatica situazione dell’occupazione giovanile, e delle vere esigenze dei lavoratori, in un mercato del lavoro ingessato da oltre quarant’anni; malgrado i tentativi di riforme degne di miglior fortuna. Le troppe garanzie ancora offerte ai soliti noti, uccidono nella culla le tante e legittime speranze di milioni di giovani.
Quando un sindacato fa soprattutto politica, perde per strada le ragioni ontologiche della sua esistenza. La sua attività traligna nella surrezione ed è sempre più difficile distinguere il grano dal loglio.
Guglielmo Donnini