L’ex presidente afgano Burhanuddin Rabbani, e’ rimasto ucciso in un attentato dinamitardo nella sua abitazione di Kabul mentre era impegnato in un incontro con due esponenti talebani. Rabbani, ex leader del maggiore partito di opposizione, presiedeva l’organismo impegnato nello sforzo di riconciliazione con gli insorti.
Ad ucciderlo e’ stato un kamikaze: l’attentatore che si e’ fatto saltare in aria aveva nascosto un ordigno nel suo turbante.
“Due Talebani sono entrati. Nessuno era stato controllato. Poco dopo abbiamo sentito l’esplosione”, ha raccontato un testimone citato dalla Bbc. Secondo gli agenti dell’antiterrorismo i due inviati talebani sono responsabili dell’attacco anche se ancora non lo si piuo’ stabilire definitivamente. Dopo aver appreso la notizia dell’attentato, il presidente afgano Hamid Karzai, in viaggio per gli Stati Uniti, ha deciso di cancellare la visita a New York per rientrare a Kabul.
“Rabbani era un leader della resistenza afgana che ha cercato di dare al paese unita’ e indipendenza. La sua morte e’ il segnale di una grande cospirazione da parte dei nemici del paese”. Con queste parole il presidente afgano Hamid Karzai ha condannato l’uccisione dell’ex presidente.
Da New York è arrivato il commento del presidente Usa Barack Obama, secondo cui l’uccisione di Rabbani non cambiera’ i piani degli Stati Uniti in Afghanistan. Obama, dopo aver incontrato Karzai, ha definito la morte di Rabbani “una tragica perdita” e ha aggiunto, “entrambi crediamo che questo incidente non ci impedira’ di creare un percorso nel quale gli afgani possano vivere in liberta’, sicurezza e prosperita”.
adnkronos