Dal frigorifero alle scarpe, dal profumo alla tovaglia, dalla tv alla chitarra. E dal biglietto per il parco di divertimento all’iscrizione in palestra, alla parcella all’avvocato o all’affitto del garage. E’ lungo l’elenco dei prodotti di largo consumo che subiranno il rincaro, col passaggio dell’aliquota Iva del 20% al 21%. Ma, mentre il prezzo della benzina raggiunge nuovi record, le famiglie si preparano a ricevere una nuova batosta su questo versante.
E come se tutto questo non bastasse, i commercianti al dettaglio sono chiamati a spendere dai 40/50 euro in su solo per la chiamata del tecnico per poi riceverlo in negozio al fine di fare l’aggiornamento. Niente di più falso. Non è assolutamente indispensabile l’intervento e quindi farsi gabellare anche la chiamata. E’ una operazione tecnica che si può fare con semplici suggerimenti fatti al telefono.
Questo aumento comporterà una ulteriore ricaduta per le famiglie, il cui benessere è già fortemente compromesso dall’inarrestabile caduta del loro potere di acquisto”. Nel dettaglio le ricadute nel settore dei carburanti calcolate dalle associazioni dei consumatori sono complessivamente di +471 euro annui. Agli aumenti registrati dall’agosto 2010 ad oggi, pari a +440 euro, tra costi diretti ed indiretti, si aggiungeranno infatti altri +31 euro dovuti alle ricadute dell’aumento dell’Iva sia per i costi diretti e che indiretti.
Per le due associazioni “le ripercussioni più importanti sono quelle che si avranno proprio nel settore dei carburanti: gli aumenti in questo comparto, infatti, hanno l’importante caratteristica di riportare effetti non solo in termini diretti sulle tasche dei cittadini, per i pieni di benzina, ma anche in termini indiretti sul tasso di inflazione”. I rincari scatteranno da domani, tenuto conto che oggi è prevista la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della manovra.