Un agosto da cancellare

I tempi grami della politica hanno consegnato alla cronaca un agosto da cancellare. Anche il più esperto dei merdaioli si sarebbe trovato in difficoltà nel gestire le deiezioni accumulatesi sotto il segno del Leone. Speriamo che la storia, distillando la cronaca, consegni alla pattumiera una parte cospicua degli accadimenti.

Non mi riferisco soltanto ai guai di casa nostra, ma invito tutti -tappandosi il naso – a fare quattro passi nella globalità. Non è nichilismo o nostalgia dei buoni tempi andati (orribile espressione), è soltanto la constatazione di quanto i media vanno confezionando ogni giorno per noi assetati di notizie, di retroscena e di gossip. Nei buoni tempi andati si sapeva molto meno degli accadimenti impresentabili, in omaggio a un tacito accordo tra merdaioli d’ogni colore.

Signori, contegno! Chiamatela, se volete, ipocrisia. Come il leopardiano venditore di almanacchi, proviamo a presentare in chiave ottimistica l’anno mobile, che da questo settembre ci porterà all’agosto del 2012; altrimenti i virtuali almanacchi resterebbero invenduti. Chi mai comprerebbe almanacchi dal contenuto nefasto? Ci sia compagna la smemoratezza che a volte aiuta nel mestiere di vivere. Se abbiamo difficoltà a trovare i migliori di cui parlare, cerchiamo di non parlare dei peggiori.

Chissà, potrebbero pensare che li stiamo celebrando come “li mejo fichi der bigoncio”. Che il mago Otelma ci protegga i ci illumini di…minimo!

Guglielmo Donnini