Il metodo più ”semplice” per porre fine al bagno di sangue è che Gheddafi e il suo regime ”ammettino che il loro potere è arrivato alla fine. Gheddafi deve prendere atto della realta’, che non controlla piu’ la Libia. Deve abbandonare il potere”, ha detto Obama, aggiungendo che gli Stati Uniti hanno riconosciuto il Cnt come governo legittimo della Libia.
Il futuro della Libia “è ora nelle mani dei libici”, prosegue Obama, sottolineando che gli Stati Uniti “continueranno a insistere affinché siano rispettati i diritti di base della popolazione. E continueremo a lavorare – conclude – con i nostri alleati e partner nella comunità internazionale per proteggere la popolazione libica e per sostenere una transizione pacifica verso la democrazia”.
Anche dai leader europei arrivano appelli all’ex rais perché faccia un passo indietro. Dall’Eliseo il presidente francese Nicolas Sarkozy lo ha esortato a “risparmiare al suo popolo inutili sofferenze rinunciando senza rinvii a quel poco di potere che gli resta”.
In linea anche il primo ministro britannico David Cameron. ”Dalle immagini in arrivo da Tripoli è chiaro che è vicina la fine di Gheddafi”. D’altronde “ha commesso dei crimini orribili contro il suo popolo e deve andarsene ora, per evitare altre sofferenze per la popolazione”.
Per il ministro degli esteri Franco Frattini è “finita l’epoca della dittatura”. Ma la situazione di queste ore, con ”il cerchio si sta stringendo intorno al compound del dittatore, può portare a conseguenze disastrose se nelle prossime ore Gheddafi non comunicherà la decisione di arrendersi e di consegnarsi”. “Non vedo rischio di guerra civile”, ha affermato inoltre Frattini, sottolineando che “l’unico rischio vero sono i mercenari non libici”.
Di tutt’altro avviso il presidente del Venezuela, Hugo Chavez che punta il dito contro Europa e Usa, colpevoli di stare attuando un ”massacro” in Libia. “I governi ‘democratici’ europei, non tutti e si sa quali sono, stanno praticamente demolendo Tripoli con le bombe”, ha affermato Chavez, aggiungendo che “senza alcuna giustificazione” le bombe stanno cadendo su case, scuole, ospedali e campi agricoli”. Poi ha concluso: “Preghiamo Dio per la popolazione libica, preghiamo per la pace nel mondo”.
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