Quando gli amministratori locali di regioni, comuni e province saranno riusciti a dimostrare, con le relative pezze d’appoggio, che sono stati aboliti, ad esempio, gli assessorati inutili, frutto della loro fantasia malata di pressappochismo, demagogia e disprezzo del pubblico denaro; soltanto allora cominceranno a essere credibili nel lamentare la scure governativa che si abbatte su di loro.
Rizzo e Stella hanno portato, sulle pagine del Corriere e nelle librerie, quanto di più incredibile occhio umano avrebbe potuto leggere sulle amministrazioni locali; dove il lemma “amministrazione” suona a ludibrio del concetto perché quasi sempre preceduto dall’aggettivo “cattiva”. Qualcuno potrebbe dire che quando molti amministrano male, o addirittura rubano, il problema è altrove poiché le strutture dello Stato sono inadeguate alle mutate esigenze del Paese.
La morale degli uomini è qualcosa che travalica qualsiasi legge scritta e discende dal diritto naturale: rubare è conculcare un diritto degli individui e della società civile. Amministrare male è stretto parente del rubare perché significa sottrarre ricchezze pubbliche prodotte dai cittadini per finanziare i servizi in osservanza delle leggi dello Stato.
Guglielmo Donnini