Ho cercato di individuare i “tanti vantaggi” della grande distribuzione….ma….
Negli ipermercati o centri commerciali, avete la possibilità di farVi preparare la spesa per poi passare di lì e ritirarla al volo? E magari…il bottegaio non vi fa scendere neanche dall’auto, ve la allunga direttamente dicendo “Signora vada, vada pure, passa poi a pagare!”
Al supermercato, potete mandare i bambini (come i nostri genitori han fatto con noi), tanto per farli sentire utili o più grandi, e cominciare così, fin da piccoli, a fare i conti con i soldini…insomma, per educarli? E magari anche solo a comprare il Pane o il Latte…? Chi di noi non l’ha fatto…?
All’ipermercato gli anziani possono andare a fare la spesa? Possono considerarlo un punto di riferimento per socializzare, dire due battute, o raccontare qualche acciacco a qualcuno? Possono gli ipermercati dare un servizio indispensabile come la consegna della spesa a casa, magari fatta dal proprio bottegaio, con quale si ha un rapporto da una vita…?
Dagli anni ’90 ad oggi, abbiamo visto sparire questi “negozi di vicinato”, queste “botteghe sotto casa”. E con loro abbiamo visto scomparire anche il bottegaio, la figura che spesso e volentieri, svolgeva un compito importante nella vita di molte persone, specialmente quelle sole, isolando così, chi viveva quell’unico momento di socialità.
Con la bottega sotto casa, è scomparso il contatto, il rapporto umano, la socializzazione, la possibilità di incontrare amici e conoscenti. Sono scomparsi il profumo, gli odori, la bellezza, la freschezza, il gusto e la genuinità degli alimenti, per far posto ai grandi e asettici supermercati, ipermercati, e centri commerciali, aumentando le problematiche gestionali di molte persone, in particolare di quelle anziane.
Nonostante nei centri commerciali si possa trovare di tutto, non è la stessa cosa, i prodotti non hanno lo stesso profumo, lo stesso odore, la stessa bellezza, la stessa freschezza, il gusto e la stessa genuinità.
Le verdure ad esempio: al supermercato sembrano finte, appaiono passe, avvizzite, sono inodori e insapori, mentre dal vostro bottegaio di fiducia, nella vostra bottega sotto casa la frutta e la verdura sono selezionate, fresche, pulite, vi è l’odore e il profumo del prodotto appena raccolto, il sapore di casa nostra e il profumo indimenticabile. Nella bottega sotto casa trovi i prodotti tipici locali dei contadini, quelli che fanno parte della nostra cultura alimentare e della nostra tradizione, impossibili da trovare al supermercato, se non sotto forma di prodotti di alta gastronomia, talmente ad alto costo, da eliminarli dalla nostra abitudine alimentare.
E il Forno ad esempio? Per favore, non parliamone neanche del Forno! Vi viene l’acquolina in bocca, quando viene in mente il profumo del Pane, delle Focacce, della Piada? E che dire dei biscotti che profumano di zucchero vanigliato? E dei bomboloni appena fritti, con la crema appena cotta? Ma cos’è l’ipermercato…
Bene, i supermercati, gli ipermercati i centri commerciali, insomma la cosiddetta grande distribuzione, a dispetto delle statistiche che evidenziano un’avanzata inarrestabile, segnano un’inversione di tendenza.
Il negozio di vicinato, la bottega sotto casa, stanno tornando di attualità.
Una delle cause è congiuntura economica. Le famiglie, si trovano infatti a fare i conti con una contrazione sulla capacità di spesa e quindi sono diventate più prudenti, anche nella spesa alimentare, decidendo di acquistare solo ciò che serve, spendendo piccole cifre per volta.
Dati della Confcommercio, confermano la tendenza di una domanda crescente, non solo verso i prezzi, ma anche alla convenienza in termini logistici. I clienti, preferiscono rivolgersi al “negozio di vicinato o la bottega sotto casa” quotidianamente, per acquistare prodotti freschi e prodotti tipici a km zero. Quindi un’inversione di marcia che offre la possibilità di ristabilire un prezioso contatto, un servizio offerto dal bottegaio, omnicomprensivo di quel rapporto umano, di notevole importanza per molti risvolti sociali e psicologici.
A Bologna, ad esempio sono sorti nelle periferie, soprattutto ai margini, poco fuori il centro cittadino e gestititi per lo più a livello famigliare, 140 negozi di vicinato solo nell’ultimo semestre.
Ci auguriamo che la politica che per i supermercati, gli ipermercati e i centri commerciali, ha chiuso tutti e due gli occhi, volga ora una sguardo verso quella categoria che ha reso, fin dai tempi più lontani, un servizio insostituibile alla cittadinanza.
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FORNO FOSCHI
Via Montanara, 25 – Imola, Bologna