Auguro al bravissimo Enrico Mentana di vivere serate di relax con i suoi familiari.
Vederlo e sentirlo al Tg delle 19:55 fa venire qualche brivido. Le notizie sono notizie e nessuno dovrebbe pretendere una versione edulcorata delle medesime. Sembra invece, e sottolineo sembra, che la “mitraglia” argentata si sia arruolata nella congregazione dei flagellanti o nell’ordine dei monaci di clausura.
“Ricordati fratello che dobbiamo morire./ Morir si deve./ Vita breve/ morte certa, /del morire l’ora è incerta./ Solo un’anima si ha,/ se si perde che sarà?/ Ricordati fratello che devi morire”.
Se l’audience gli dà ragione, fa benissimo a insistere. In fin dei conti, agli italiani piacciono le catastrofi. Basti vedere tutta la serie di rubriche dedicate agli omicidi eccellenti. Nell’immediato dopo guerra, ebbe fortuna breve la testata “Crimen”: si parlava solo di delitti e di criminali. Parafrasando Francoise Sagan, diremo a Enrico:”Bonsoir tristesse”. Eh vai col pianto!
Guglielmo Donnini