La Cancelliera Merkel ha fatto di tutto, partendo dalla folle gestione del caso Grecia, per allontanare da sé e dai suoi elettori il rischio di essere i Pantalone d’Europa. Ha sbagliato calcoli e previsioni, rendendosi conto in ritardo che l’eventuale amputazione dell’arto malato (Grecia) avrebbe comportato problemi ancora più gravi per il corpaccione male assortito e pletorico dell’Ue; tenuto conto dei miliardi di debito greco inopinatamente detenuti dalle banche tedesche, e tuttora sotto rischio di default.
La Merkel, insistendo nell’errore, ha ostacolato l’idea di Tremonti legata all’emissione di euro Bond. La politica della Merkel ha un respiro così corto, da rasentare la sensazione di soffocamento. La Cancelliera è inoltre responsabile di aver trasferito nella psicologia dei connazionali la convinzione che, tenuti alla larga gli scialacquatori greci, o gli eventuali “new comers”, tutto si sarebbe risolto; mentre il sistema bancario tedesco premiava gli scialacquatori medesimi comprando, a piene mani, titoli del debito greco neanche avessero le tre A all’occhiello.
Questi sono i leader che offre il mercato politico. È troppo facile buttarla su Berlusconi e il berlusconismo. Manca quasi del tutto il senso politico dell’Europa e ne stiamo pagando le conseguenze. Bersani e compagnia bella, anziché masturbarsi con i soliti slogan da Festa dell’Unità o pensando a governi tecnici, hanno capito dove stiamo andando?
Guglielmo Donnini