”Non sono io il capo dei ‘bolognesi’. E’ l’ascolto delle stesse intercettazioni della Procura a dimostrarlo”. E’ quanto sostiene Beppe Signori, coinvolto nell’inchiesta del calcioscommesse e indicato come ”elemento centrale del gruppo di scommettitori di Bologna” nell’ordinanza del gip di Cremona Guido Salvini.
Secondo la difesa dell’ex bomber di Lazio e Bologna non è a lui che Pirani si riferirebbe quando si raccomanda di non ”nominare quel nome al telefono”, ma a un altro personaggio coinvolto gia’ in passato in inchieste simili.