Un nome, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e un mandato di cattura internazionale. Una svolta nel caso dell’omicidio di Adelmo Soglia, l’imprenditore imolese di 63 anni (conosciuto come Gino o Ginetto), che lo scorso 4 agosto 2010 venne rinvenuto cadavere e ripsecato dalle acque del fiume Santerno, lungo via Codrinano a Borgo Tossignano.
Le indagini che partite quel giorno hanno portato a un nome conosciuto dalle forze dell’ordine in ambito internazionale. Si tratta di Richard Habryka, 61enne polacco residente in Spagna, ma con probabili basi in altri paesi del centro Europa. Sarebbe stato lui secondo gli inquirenti a uccidere Gino con almeno due colpi alla testa, sferrati con un oggetto contundente, per poi portare il cadavere sulla riva del Santerno, spogliarlo, legarlo mani e piedi con del filo di rame a un tombino in ghisa e gettarlo nel letto del fiume.