Scandiano: pesta la moglie, condannato a soli 5 mesi

Sconcertante epilogo giudiziario

«Non si comprende come il pubblico ministero abbia potuto prestare il proprio consenso a una pena assolutamente irrisoria, tenuto conto di un episodio di inaudita violenza. Non si comprende altresì come il giudice abbia potuto ritenere “congrua la pena indicata” dalle parti, in evidente contrasto con l’articolo 444, secondo comma del cpp».

E’ questo il commento del senatore Filippo Berselli, presidente della commissione Giustizia di palazzo Madama, che si è rivolto al ministro della Giustizia Angelino Alfano, presentando un’interrogazione a risposta in Commissione sull’episodio di Eleonora Nicolaci, 28enne pestata a sangue  dal marito, il 27enne Zoahir Kenaan, nella notte tra il 30 giugno e il primo luglio.

Le rimostranze di Berselli  sono in particolare rivolte contro il pm Luciano Padula (in aula in sostituzione della collega Katia Marino, titolare dell’inchiesta) e il giudice Antonella Pini Bentivoglio.

Berselli e Pagliani (capogruppo Pdl in Provincia) giudicano «sconcertante» l’epilogo giudiziario della vicenda, che ha suscitato scalpore in tutto il paese: Kenaan è stato condannato a soli 5 mesi da scontare agli arresti domiciliari, a casa del fratello, a Correggio.

La pena è stata concordata tra il difensore Vainer Burani e il pm Padula, dopo che il giudice Bentivoglio aveva concesso il patteggiamento. «E’ una sentenza ingiusta – ha dichiarato la vittima – Io vivo nel terrore».