Prodi la vende ad AirFrance, e l’affare lo gestisce Maurizio Prato, Amministratore delegato di Alitalia, che è stato alla dirigenza di aziende del gruppo IRI e dell’IRI stessa, è una creatura di Prodi! Fa parte di quel famigerato gruppo DC che ha distrutto mezza Italia affossando aziende e svendendole contro mega mazzette.
Mario Prato inoltre è Consigliere di Fintecna, ma da poco, perchè prima ne era il Presidente.
La Fintecna è una società immobiliare interamente controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per gestire partecipazioni e privatizzazione, liquidazione o rilancio di aziende.
Insomma hanno fatto finta di vendere l’IRI ma ciò che è rimasto in piedi l’hanno passato a Fintecna.
L’assurdo è che Fintecna è in compartecipazione ai Servizi Alitalia, al 49,35%, quindi non è disinteressata all’affare! Se l’è comprata, ne ha assunto la direzione e ora la svende al miglior offerente… nel sottobanco.
Le cariche di Maurizio Prato:
Presidente ALITALIA – Sapete da quando? Dal 1° agosto 2007, giusto giusto quando i parlamentari erano tutti in vacanza e nessuno poteva protestare. E’ il Ministero che fa la nomina e quando mai si riuniscono in agosto? All’Alitalia non occorreva un nuovo Presidente, occorreva un presidente che non rompesse le uova nel paniere nel giochino sporco della vendita. Una vergogna!
Consigliere di Amministrazione FINTECNA – (ha lasciato precipitosamente il posto di presidente se no pareva un conflitto di interessi colla presidenza all’Alitalia, però sta ancora alla direzione se no lo stipendio come lo prende?)
Consigliere di SVILUPPO ITALIA S.p.A. (con presidente Niccolò Piazza, che è stato vice presidente nazionale dell’UCID, UNIONE CATTOLICA IMPRENDITORI E DIRIGENTI), perchè il cattolicesimo rende.
Consigliere FINCANTIERI S.p.A., per chi non lo sapesse il padrone dei cantieri italiani è lo stato, ma siamo sicuri di stare in democrazia? Sembra di stare in Russia.
Consigliere della Fondazione IRI Ma non l’avevano dismessa? No questa è la Fondazione IRI non l’IRI (ci prendono per i fondelli, dismettono la vergognosa greppia dell’IRI e ne rifanno alla chetichella una fondazione, questa è una dittatura congiunta di dx e sx) che si occupa di riscrivere la storia dell’IRI (non scherzo) tante volte ci mettesse le mani qualcun altro e scoprisse le ruberie che hanno fatto, nonché di formazione di managers e dirigenti, così si allevano le creature politiche, i loro adepti, che piazzano nelle aziende dividendosi le mazzette. Insomma uno per meriti lì non ci arriva di sicuro.
Consigliere della Fondazione FANFANI Quella inaugurata da Ciampi, con la partecipazione di: Gianni Letta (creatura di Berlusconi, confessò candidamente di aver versato soldi al PSDI ma il reato era stato amnistiato).
Cardia presid. Consob, quella che dovrebbe vigilare con Bankitalia le banche ma che gli consente le peggiori porcate, quelle che sappiamo.
Geronzi (quello condannato per il crak Italcase, invece per aver sottratto un mare di mialiardi alle banche portandolo in Svizzera niente condanna, anzi niente processo, perchè, come per De Magistris, il caso fu come al solito soffiato al pm Achille Toro che indagava e fu affossato, per cui ora Geronzi è presid. del consiglio di sorveglianza di Mediobanca così anche lui invece di sorvegliare fa quel che ha fatto sempre),
poi Cirino Pomicino (creatura e braccio destro di Andreotti, condannato per appropriazioni indebite su Enimont ed Eni, per cui oggi dopo essere stato parlamentare europeo è alla presidenza del partito DC-PSI),
poi c’è Rutelli opusdeista, tra lui e Veltroni hanno ridotto Roma uno straccio, elergendo appalti alla mafia e mangiando a più non posso,
poi Caltagirone (quello più ricco di Berlusconi solo che lui non se ne vanta, palazzinaro, editoriale che si è comprato un sacco di giornali, implicato col Vaticano e la DC, responsabile del crollo dell’areoporto di Fiumicino ma mai ha pagato, fregò alla grande l’Italcasse ma pagò lo stato cioè noi, insomma tutto a tacere)
E’ pure componente del Consiglio Generale ASSONIME, associazione società di capitali, nonché decide chi va in borsa, un bel potere non c’è che dire, e… udite udite:
Consultore della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede per Costituzione apostolica di Giovanni Paolo Accidenti, gli fanno controllare i conti papalini? (Ma i conti glieli fa male perchè il Vaticano ha denunciato un bilancio in rosso, ma che ci fanno coi soldi, giocano al casinò?) E ti pareva che non c’entrasse il Vaticano? Già Caltagirone stava per essere indagato assieme a Vaticano e DC per l’areoporto di Fiumicino, ma la Casta non si tocca.
Ma andiamo a vedere: la Fintecna possiede fra l’altro la Tirrenia al 100%, oltre la Fincanteiri al 98,78%, la Ligestra al 100%, la Mededil al 99,9% che sta liquidando, e la Finsider al 98,8% e che sta liquidando. Liquidare = vendere.
Inoltre Nel 2004 il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha affidato a Fintecna il mandato a liquidare l’IGED (Ispettorato Generale Enti Disciolti) relative a 148 enti in liquidazione, caratterizzati da un elevato contenzioso e da un grande patrimonio immobiliare (lì si che c’è da pappare). Inoltre si occupa di liquidare la Finmare, nonché si è occupata di fondere e pappare, pardon acquistare ATI e Bagnoli in liquidazione.
Intanto Prodi il 27 dic. dà lo stop ai veti su Air France, la decisione del Governo arriverà a metà Gennaio e intanto il titolo in Borsa scende e chiude a -2,61. La ragione è che i compratori sanno che Altalia in mano ad AirFrance si ridimensionerà parecchio, perdendo tutti i voli esteri eccetto il Nord America. La prova è che quando si sono presentati i sei compratori la quotazione in borsa di Alitalia si era alzata.
Insomma la novella IRI, la Finteca, manda in crisi aziende potenzialmente sane poi le rivende all’estero beccandoci sottobanco un mare di mazzette che si spartiscono tra politici, esattamente come faceva l’IRI.
I presidente Maurizio Prato sta con Prodi e minaccia di dimettersi se la decisione sulla scelta del socio sarà rinviata. Intanto la compagnia Ryan Air ha fatto sapere che non proseguirà nel suo programma di investimenti su Malpensa se Alitalia non molla lo scalo milanese..
Traduzione: Prato ha forzato l’accordo minacciando di dimettersi se salta la vendita a AirFrance. Grosse mazzette in vista. Non si è venduta l’Alitalia prima per scalarne il prezzo a favore degli acquirenti, ora che hanno scalzato i partners si corre per chiudere. Lo dicesse prima Prodi che aveva già deciso di svendere l’Alitalia.
Contenti sindacati e dipendenti, arrabbiati i sindacati confederali: «È la prima volta che un’azienda di 20mila persona, di proprietà del Governo, non si incontra con il sindacato. Neanche in Cina accade questo».
E certo sennò l’inciucio come si faceva? Protesta anche il segretario ella Filt Cgil Fabrizio Solari – Perchè Padoa-Schioppa è lo stesso che nell’agosto del 2006 di fronte alle preoccupazioni del sindacato disse che tutto andava bene e riconfermò la piena fiducia del Tesoro all’allora amministratore delegato della compagnia (quello cacciato in fretta e furia). Se la capacità di analisi è la stessa, tutto il Paese deve temere una soluzione infausta. –
Contrario pure Giuseppe Baronia della Uil Trasporti che chiede la convocazione urgente dei sindacati per capire cosa accadrà al personale che verrà licenziato. Questo perchè con l’AirFrance o altri, si prevede un licenziamento di 5000 persona, 5000 famiglie italiane in mezzo a una strada!
Il governo avrebbe dovuto specificare anzitutto cosa ne faceva di quelle cinquemila persone senza indicare vagamente che userà i mezzi sussidiari. Insomma in parte dovranno andare in cassa integrazione gravando comunque pesantemente sul bilancio, ma dopo sei mesi che fine faranno? In parte li sposteranno, ma quanti e dove? In Italia siamo in dittatura, capite perchè siamo al 48esimo posto al mondo per la libertà di informazione?
Perchè i governanti fanno ciò che vogliono e della popolazione non gliene frega un tubo. In un altro paese avrebbero fatto fuoco e fiamme, ma qui tutti zitti e le cose si sanno a fatto compiuto.
La maggior parte dei giornali e le TV tacciono sulla sporca faccenda della vendita che affosserà l’Alitalia. E non è stata venduta a AirOne italiana perchè le banche all’azienda italiana hanno chiuso i battenti per ordine di Bankitalia e Consob e Min. Finanza, per la semplice ragione che AirFrance unge di più. Altrimenti i soldi si trovavano.
Abbiamo una città, Milano, che sta al centro di diversi paesi europei, sta in mezzo a Francia, Svizzera, Germania Austria, Slovenia e Croazia. Ci vuole tanto a capire che è nata per grossi scali aereoportuali che possono mettere in comunicazione l’Europa e mezzo mondo?
Sta sorgendo Il Business Park, un complesso davanti allo scalo di Malpensa, costo 120 milioni di euro, otto edifici di quattro piani, uffici postali, banche, negozi, uffici di aziende ed enti collegati all’areoporto. L’area è di 270.000 metri quadrati, di cui 160.000 di parco. La fine dei lavori è prevista per il 2015.
La società è italiana al 52%, e può assorbire 2200 persone.Ora andrà a rotoli perchè si sa che AirFrance compra Alitalia per indebolirla e togliersi dai piedi la concorrente.
Da linea intercontinentale diverrà linea nazionale, anche perchè le linee nazionali sono quelle che rendono di meno, per questo AirFrance gliele ammolla.
L’AirFrance l’ha pure dichiarato, con l’Alitalia si potrà andare solo nel Nord America, per andare all’estero in Europa o altri paesi si prenderà l’AirFrance.
E’ evidente che è una truffa, hanno fatto direttore un uomo del Ministero che è pure quello che controlla l’Azienda ed è pure quello che la dirige! Ma dov’è il controllore esterno? Finirà come la Sme, una società che fruttava 60 milioni di attivo all’anno e che Prodi vendette a 280 milioni. Lo processarono pure ma tanto fu messo tutto a tacere.Così regaleremo pure l’Alitalia, pur essendo l’Italia al centro del Mediterraneo e al centro dell’Europa, in posizione privilegiata, avremmo potuto avere la più grande compagnia europea, e un tempo lo era, se non ci avessero poi rubato in tanti.
La vedo male per l’Italia