16 lug. – La crisi pesa sull’Iva che nei primi cinque mesi dell’anno segna un crollo del 6,8%. I dati resi noti dal dipartimento delle Finanze indicano che nel complesso le entrate dello Stato tra gennaio e maggio hanno segnato una flessione dello 0,4%. Il calo e’ il risultato della crescita delle entrate tributarie (+148 milioni, pari allo 0,1%) e della contrazione nel comparto delle entrate contributive (-1,2%) la quale riflette in larga misura, spiega il Tesoro, “il crescente ricorso alla rateazione dei pagamenti”. Nel dettaglio, oltre al tracollo dell’Iva, emerge un aumento del gettito Irpef e un calo dell’Irap.
In crescita, inoltre, le imposte degli enti locali (+514 milioni di euro, +5,4 per cento) e i ruoli incassati che ammontano a 2.826 milioni di euro (+118 milioni di euro, +4,4 per cento). Le poste correttive, che nettizzano il bilancio dello Stato, aumentano lievemente (-111 milioni di euro, -1,2 per cento). Il Tesoro spiega che la flessione del 6,8% dell’Iva dipende dal calo della componente relativa agli scambi interni (-3,6%) e in misura piu’ marcata, di quella relativa all’import da Paesi extra Ue (-22,4%). Cio’ e’ dovuto alla crisi. Il segno meno viene registrato anche per l’imposta di registro (-8,7%), quella ipotecaria (-6,7%) e i diritti catastali e di scritturato (-9,6%) che “risentono della congiuntura sfavorevole del mercato delle compravendite immobiliari”. Inoltre il Tesoro chiarisce che tra le imposte dirette, il gettito Irpef si e’ attestato a 67.503 milioni di euro (+912 milioni di euro, pari a +1,4 per cento) “trainato dalla dinamica favorevole delle ritenute sui redditi di lavoro dipendente del settore pubblico e redditi da pensione (+3,9%) legata agli effetti dei conguagli fiscali”; l’Ires presenta un gettito di 1.575 milioni di euro (-187 milioni di euro, pari a -10,6 per cento). L’andamento delle imposte sostitutive sui redditi da capitale e’ sostenuto principalmente dall’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi nonche’ ritenute su interessi e altri redditi di capitale (+667 milioni di euro), dall’imposta sostitutiva sui redditi da capitale e sulle plusvalenze (+793 milioni di euro) e dall’imposta sostitutiva sul valore dell’attivo dei fondi pensione (+440 milioni di euro). La significativa crescita riflette in particolare gli effetti del nuovo regime di tassazione. Gli incassi contributivi registrati nei primi cinque mesi del 2013 si sono attestati sugli 89.061 milioni di euro, con una flessione dell’1,2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2012, dovuta in gran parte ad un aumento del livello delle rateizzazioni richieste dai contribuenti. Nell’ambito dell’Inps, le cui entrate contributive sono complessivamente diminuite dell’1 per cento rispetto al periodo gennaio-maggio 2012, e’ proseguita la flessione dei contributi della gestione ex-Inpdap – in linea con l’andamento delle retribuzioni del settore pubblico – e delle aziende tenute alla presentazione delle denunce-rendiconto; sono invece in aumento le entrate contributive del comparto dei lavoratori autonomi, oltre che gli incassi derivanti dal recupero crediti. I premi incassati dall’Inail hanno registrato una contrazione del 3,2 per cento.