Per Attali è l’ora del poliamore. E l’Occidente riflette sulla poligamia

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27 giu –  Il prossimo fronte che in Occidente si aprirà sul delicato destino della famiglia sarà quello della poligamia. Complici le nuove forme di convivenza, l’ immigrazione, la spinta dei Mormoni in America. All’ estero non hanno dubbi. E giornali, tv e pensatori incominciano a sostenere anche in termini positivi l’ avvento (o il ritorno) della poligamia.

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Charles Krauthammer ha provocatoriamente lanciato la proposta in chiave omosessuale sul Washington Post chiedendosi: «Che differenza essenziale ci sarebbe tra il matrimonio di due e il matrimonio di tre uomini?». Commentando la serie televisiva Usa «Big Love» (che mostra una famiglia felice composta da un uomo, tre mogli e vari figli), John Tierney ha sostenuto sul The New York Times  che la poligamia non rappresenta una minaccia per la società americana.

Negli Stati Uniti i primi gruppi che vedrebbero con favore una legislazione sulla poligamia sarebbero musulmani e mormoni. In Canada un rapporto commissionato dal governo ha ipotizzato la legalizzazione della poligamia (Angela Campbell et.al., Polygamy in Canada: Legal and Social implications for women and children).

Sull’ analogo «piano inclinato» si è espresso anche il poliedrico pensatore francese Jacques Attali che ha introdotto il termine «poliamore» (già ripreso in un articolo intitolato Monogami siamo l’ ultima generazione sul Corriere della sera del 13 settembre 2005 e su il Foglio) in cui tratteggia con positività un futuro nel quale diventerà legale e socialmente accettato avere più relazioni sentimentali simultanee.

Una controindicazione, quasi di ordine matematico, però c’ è. E l’ ha espressa Jonathan Rauch in One Man, Many Wives. Big problems (Reason, 3 aprile 2006): poiché storicamente le società che hanno adottato la poligamia sono largamente superiori a quelle che hanno adottato la poliandria (una donna con più mariti) si arriverebbe al paradosso di uomini che hanno molte mogli e molti uomini senza nemmeno una. Ma ci sarebbe una soluzione: è quella proposta dallo scrittore Robert A. Heinlein in The Moon is a harsh mistress, ed è quella di una sorta di matrimonio di gruppo: si parte in due e poi ci si aggrega. Come va a finire non si sa. Ma secondo lo scrittore porta stabilità sociale Pierluigi Panza