21 giu – ”Un crimine e’ sempre un crimine e va condannato ma si deve anche capire il disagio da dove proviene, capire le cause perche’ questo poi permette di fare buone leggi che mettano l’individuo al centro.Prima di diventare ministro stavo scrivendo un dossier dal titolo ”razzismo istituzionale” con l’obiettivo di capire le origini del disagio, come le persone vivono, le loro difficolta’ che possono portare fino a un certo punto. Ci sono persone fragili, c’e’ chi ce la fa, chi no”.
Cosi’ il Ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge, intervistata a Radio Capital, ha commentatole parole del sindaco di Lampedusa Nicolini che sempre all’emittente radiofonica aveva affermato che i casi di delinquenza degli immigrati, compreso il caso Kabobo, erano una conseguenza delle politiche di chiusura e del fatto che i migranti in Italia vengono trattati come animali.
Per il Ministro, pero’, ”se gli immigrati vengono trattati come animali dipende dalle condizioni, dal luogo. E non penso solo ai migranti, ma anche agli italiani, alle nuove poverta’ che nascono. I deboli in questo paese vengono trattati male. La maggior parte delle persone non vengono considerate come tali. E’ un concetto che deve cambiare perche’ la nostra Costituzione dice che si devono rimuovere gli ostacoli per i piu’ deboli”.
Infine sulla possibilita’ di ingaggiare Mario Balotelli come testimonial contro il razzismo, il ministro spiega: ”ci stiamo lavorando. Lui e’ una bella figura contro il razzismo, ma non solo. Vorrei che fosse considerasse la sua professionalita’ e la sua competenza sul campo. Martin Luther King sognava che i nostri figli potessero essere considerati proprio per la competenza e la professionalita”’