16 giu – Sono gli incentivi per le fonti rinnovabili ad appesantire le bollette della luce degli italiani, cresciute quasi il doppio rispetto alla media europea tra il 2011 e il 2012 secondo i dati Eurostat. La ricerca, pero’, potrebbe essere la migliore alleata dei consumatori, permettendo un’integrazione piu’ intelligente delle rinnovabili nel sistema elettrico senza sprechi e costi aggiuntivi. Ad affermarlo sono gli esperti di Rse (Ricerca sul Sistema Energetico).
Gli aumenti piu’ significativi in bolletta si registrano sotto la voce ‘oneri generali’, un unico pentolone in cui vanno a finire costi non strettamente legati alla produzione di energia, come quelli relativi alla ricerca, allo smantellamento dei vecchi siti nucleari e, soprattutto, agli incentivi per le rinnovabili. ”Stiamo pagando una politica passata di incentivi molto generosi, come quella che ha favorito il boom del fotovoltaico con tariffe incentivanti tra le piu’ alte al mondo erogate per 20 anni”, spiega Michele Benini, responsabile del gruppo di ricerca ‘Scenari’ del dipartimento sviluppo sistemi energetici di Rse. ”Il peso si sentira’ anche nei prossimi anni – aggiunge – e il picco sara’ raggiunto nel 2016, con un costo annuo di oltre 12 miliardi di euro”.
”Gli incentivi che stiamo pagando rappresentano una scelta del sistema Paese con cui ormai dobbiamo fare i conti”, commenta Stefano Besseghini, amministratore delegato di Rse. ”La cosa fondamentale ora e’ puntare sulla ricerca per migliorare la nostra conoscenza del sistema elettrico e favorire un’integrazione intelligente delle rinnovabili per sfruttarle al meglio, senza sprechi e costi aggiuntivi. La situazione e’ complicata, ma proprio per questo perche’ ricca di opportunita”’
E’ strano, ma gli italiani non sono stati avvertiti….un’intera nazione non può pagare chi si mette un fotovoltaico in casa!!!!
Ecco perchè di media mi arrivano 150 euro di bolletta!!! Eh già togliere da na parte e mettere dall’altra (solo che l’altra, o di li o di la, bisogna pagarla)!!!