3 mag. – Nello zainetto dell’uomo fermato per il delitto di Ilaria Leone è stato trovato il telefonino della 19enne trovata morta strangolata in un uliveto nei pressi di Castagneto Carducci (Livorno). Lo ha rivelato il procuratore di Livorno Francesco De Leo.
Secondo gli inquirenti, Ilaria Leone, e Ablaye Ndoye, il 34enne senegalese, fermato per l’omicidio della ragazza si erano dati appuntamento la sera in cui è stato commesso il delitto. L’uomo, verosimilmente, si stava preparando a scappare, come hanno affermato il procuratore De Leo e il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Alessandro Della Gala.
A mettere sulle tracce del sospettato, la testimonianza di un’amica che ha raccontato di aver visto Ilaria litigare al telefono la sera del delitto.
Intanto è stato effettuata l’autopsia sul corpo della vittima, con la conferma dell’avvenuto strangolamento. Sono state anche rinvenute delle tracce biologiche che saranno confrontate con prelievi fatti al senegalese, il quale non ha comunque confessato il delitto. L’uomo, secondo quanto emerso nelle indagini, avrebbe ucciso Ilaria in un luogo e poi avrebbe portato il cadavere nel campo di ulivi dove è stato trovato la mattina successiva, maldestramente nascosto sotto un mucchio di foglie.
L’uomo finito agli arresti si chiama Ablaye Ndoye ed abita a Donoratico, dove Ilaria viveva prima di trasferirsi a Castagneto Carducci. Vari suoi oggetti personali sono stati fatti portare in caserma dai carabinieri, tra cui una bicicletta e appunto lo zainetto. (TMNews)