4 apr – L’ex sindaco di Salemi Vittorio Sgarbi non ha peli sulla lingua, e in alcune dichiarazioni apparse su varie testate siciliane e non, commenta il maxi-sequestro di 1,3 miliardi di euro all’imprenditore dell’eolico Vito Nicastro. “Io sono stato cacciato da Salemi con inconsistenti pretesti perché disturbavo pubblicamente gli affari della mafia nella cosiddetta energia pulita“, afferma Sgarbi. E il critico è ancora più duro quando dice: “Lo Stato ha facilitato l’attività della mafia dandole il tempo di potere distruggere il paesaggio e fare affari“.
Confiscato il tesoro del ‘re dell’eolico’: 1,3 mld sottratti alla mafia
Il Comune di Salemi fu sciolto per presunte infiltrazioni mafiose. Ma, denuncia Sgarbi, il tutto serviva solo a mettere alla guida dell’Ente tre commissari lautamente pagati e favorevoli all’eolico. L’ex primo cittadino non risparmia i toni, tirando dentro tutti: “forze dell’ordine, magistrati di Trapani e di Marsala, prefetto di Trapani e ministro dell’Interno“, tutti hanno contribuito a ridurlo al silenzio, rendendo vane le sue denunce al Capo dello Stato. Mentre la criminalità agiva pressoché indisturbata sia a Salemi che nel territorio e nei comuni circostanti. (strettoweb.com)