Giallo a Imola: consigliere comunale Pdl e sua moglie trovati morti in casa

LONGO ADAMOIMOLA, 27 Feb – Si tratta di un giallo che verrà chiarito solo dall’autopsia: i corpi senza vita di Adamo Longo, 63 anni, ingegnere e consigliere e Capogruppo del Pdl al Comune di Imola, e della moglie Carmela Burgo, ex farmacista di 61, sono stati trovati nel pomeriggio di oggi dai vigili del fuoco nella loro abitazione, in via Selice allertati dagli uomini del Commissariato di Imola.

Nessun segni di violenza sui corpi: Carmela era stesa sul letto, mentre Adamo era sdraiato sul divano con la tv accesa. Nessun segno di effrazione nell’abitazione, con la porta di ingresso regolarmente chiusa dall’interno.

I vigili del fuoco, avvertiti dagli uomini del Commissariato allertati a loro volta da un’amica di famiglia, hanno sfondato una finestra per entrare. Escluso il monossido di carbonio. In casa c’era il piccolo bastardino (ora affidato al canile) della coppia che da almeno 3 giorni i vicini sentivano abbaiare ma senza dare nessun allarme.

Solo il medico legale potrà dare la corretta spiegazione su quello che si presenta come un vero giallo. Le ipotesi possono essere diverse. Conoscendo la coppia, mi permetto di dare una personale chiave di lettura: non ci sono elementi che possano far presagire la possibilità di un duplice suicidio o di un omicidio-suicidio tra coniugi (anche se, su queste cose, mai dire mai). Ma piuttosto, si fa strada un avvelenamento da cibo. Oltre al fatto che l’ultima volta che i coniugi sono stati visti in pubblico è stato proprio ad una cena, quella elettorale svoltasi venerdì sera in un ristorante imolese.

Per questo sono stati fatti prelievi sugli alimenti presenti in casa e anche sui resti di cibo nel bidone della spazzatura.  Nella casa di via Selice,  oltre al figlio Vincenzo, che vive con la nonna a Borgo Tossignano sono intervenuti gli investigatori del Commissariato di Imola, quelli della Omicidi della squadra mobile di Bologna (il loro intervento è previsto per prassi in questi casi), il Pm di turno Antonella Scandellari e il medico legale. Gli investigatori hanno  ascoltato per tutto il giorno le persone che erano loro vicine o in contatto per arrivare a costruire un mosaico che possa poi essere suffragato solo dall’autopsia.