6 nov – Due bambini morti e un uomo che tenta di uccidersi, ora ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Città di Castello.
É il bilancio di un dramma familiare avvenuto intorno alle ventidue e trenta, consumato in un’abitazione di Umbertide.
L’uomo, un marocchino che si era appena trasferito da Città di Castello, ha ucciso a coltellate, in via Gabriotti, il figlio e la figlia. Sembra che tutto sia nato dalla disperazione per un matrimonio che stava andando in pezzi. Il marocchino, secondo una prima ricostruzione, era sul punto di separarsi dalla moglie.
Ieri sera, l’ennesima discussione poi lo scatto di rabbia omicida. Lui che uccide i due figli di 8 e 12 anni. Poi tenta il suicido. L’allarme l’hanno dato i vicini che hanno sentito le urla. Sul posto i carabinieri e il 118. Ma quando sono arrivati i soccorsi il dramma si era già consumato.
Dopo aver ucciso i figli, Hajjiji ha scritto qualcosa col sangue su dei fogli appoggiati sul tavolo della cucina. Probabilmente, riferisce chi ha potuto vederli, si trattava di fogli che i bambini stavano usando per fare i compiti. Al momento non è stato possibile sapere il significato della scritta. Inoltre l’uomo avrebbe anche lasciato un’altra lettera, sempre scritta in arabo. Una lettera scritta con una penna, ritrovata sul tavolo macchiata di sangue.
Secondo quanto si apprende, Hajjiji, un operaio regolare sul territorio, era già stato denunciato per maltrattamenti in famiglia. La madre dei due bambini aveva infatti denunciato il marito neanche un mese fa per minacce, lesioni e maltrattamenti. La donna aveva riferito ai carabinieri della stazione di Città di Castello che l’uomo le aveva puntato un coltello contro minacciandola.
A quanto emerge dalle indagini dei carabinieri coordinati dal pubblico ministero Mario Formisano, la madre dei due bambini uccisi aveva litigato con il marito per questioni legate al velo. Secondo quanto si apprende, la volontà della donna di non indossare il velo e di essere più indipendente potrebbe essere all’origine dei dissidi tra i due.