Siria, Terzi: Mosca ci ripensi o vincera’ al-Qaeda

13 ago. – “L’unica via d’uscita credibile dalla crisi siriana e’ un governo di intesa nazionale”. E questo e’ nell’interesse anche della Russia, perche’ “se il conflitto proseguira’, il regime di Assad ne uscira’ comunque sconfitto e sulle macerie ci saranno soltanto Al Qaeda e il radicalismo“.
Cioe’ l’opposto di quel che Mosca vuole.

Lo afferma il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, in un’intervista rilanciata dai quotidiani della Poligrafici Editoriale.

La Russia da’ una lettura critica di tutto quello che e’ il fenomeno delle primavere arabe, perche’ ritiene che sia un terreno di emersione di forze estremiste dell’Islam politico.

Nel riquadro riportiamo alcuni degli episodi che potrebbero aver convinto la Russia a temere un’ emersione di forze estremiste islamiche.

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E visto quanto successo nel Caucaso – spiega Terzi – la preoccupazione e’ anche comprensibile. Ma alla Russia io vorrei dire che, al punto in cui sono arrivate le cose, c’e’ veramente il rischio che il dopo Assad sia peggiore di quello che potrebbe essere se il conflitto si arrestasse adesso. Se il regime finira’ per crollare per effetto di una guerra civile, sulla macerie ci saranno soltanto Al Qaeda e i suoi alleati”.

Guardando agli ultimi sviluppi sul campo, Terzi ribadisce il suo punto di vista: “Credo che se anche, come e’ probabile, il regime siriano uscira’ vincitore sul piano militare ad Aleppo, ne uscira’ perdente sul piano politico. E non a caso la disgregazione del regime si e’ accelerata. Certo, e’ difficile dire fino a quando Assad riuscira’ a mantenersi in sella“.

Quanto al sempre piu’ esplicito appoggio dell’Iran al regime di Damasco, il ministro degli Esteri lo vede come una dimostrazione dell’isolamento di Assad: “Sappiamo da sempre che esiste un asse tra Iran e Siria. Recentemente e’ diventato molto piu’ esplicito. Ma questa e’ la dimostrazione che la Siria si sente isolata, si sente debole, si sente politicamente nell’angolo”.

In questa situazione, aggiunge Terzi, la comunita’ internazionale “E’ focalizzata sulla nomina di un successore di Kofi Annan. Ci aspettiamo che il suo mandato sia piu’ solido: il nuovo inviato speciale dovra’ essere in grado di parlare con le componenti dell’opposizione e con il regime, convincendolo che l’unica via d’uscita credibile, anche per gli alawiti, e’ arrivare a un governo di intesa nazionale, che garantisca il futuro della Siria e non la faccia cadere nel baratro della disgregazione”.

Quanto al sostegno all’oppozione siriana e al suo esercito, il ministro afferma che “La no fly zone puo’ essere una carta necessaria per evitare questo massacro spaventoso. In concreto la considero pero’ un’ipotesi remota.

Nel riquadro alcuni esempi dei massacri

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Gli inglesi confermano l’intenzione di molti alleati di fornire aiuti non letali alla resistenza, ma siamo ancora ben lontani dalla fornitura di mezzi militari e ancor piu’ dall’invio di truppe, che nessuno pensa in alcun modo di poter dispiegare senza un quadro giuridico che sappiamo non essere nell’ordine delle cose”. La vera urgenza, per Terzi, e’ la popolazione siriana: “E’ questa la vera urgenza: accrescere esponenzialmente gli aiuti umanitari dentro e fuori la Siria.

Bisogna fare di piu’. Ne ho parlato con il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius in vista della riunione del Consiglio di sicurezza di fine mese e ci muoveremo a Bruxelles anche con i francesi per sollecitare la Ue in tal senso”. (AGI) .