8 ago – Il reddito delel famiglie e’ tornato ai livelli di 10 anni fa. La crisi, invece, ha fatto decurtare i risparmi del 26,4% a fronte di un aumento della spesa per i consumi finali (al lordo dell’inflazione) del +4%. Una fotografia, quella scattata dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre, che non lascia alcun dubbio: le famiglie italiane sono alle corde, spendono sempre meno, cosicche’ la situazione economica dei piccoli commercianti e degli artigiani si fa sempre piu’ difficile.
Per l’associazione gli effetti della crisi sono stati pesantissimi. Tra il 2008 ed il 2011 la spesa delle famiglie italiane e’ aumentata del 4%, attestandosi sui 962,6 miliardi di euro. Per contro, i risparmi hanno subito una caduta verticale del 26,4%, scendendo a quota 93,5 miliardi di euro, mentre il reddito disponibile e’ rimasto pressoche’ uguale (+0,3%). Male, infine, il risultato emerso dall’andamento del potere d’acquisto che in questo quadriennio e’ sceso del 3,7%. L’inflazione, sempre tra il 2008 ed il 2011, ha fatto segnare un +5,2%.
Tra il 2001 e il 2011, invece, la situazione ha visto registrare un aumento della spesa del 30,4%, una contrazione del risparmio del 16,5%, un incremento del reddito del 24,2%, una inflazione del +24% , mentre il potere d’acquisto delle famiglie e’ diminuito dello 0,5%. Risultato ? La disponibilita’ economica delle famiglie italiane e’ tornata ai livelli di 10 anni fa.
”E’ indubbio – commenta Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre – che questi dati medi non ci consentono di individuare con precisione le tipologie familiari piu’ colpite da questa grave situazione economica. Tuttavia, a subire maggiormente i contraccolpi della crisi sono state le famiglie numerose con minori a carico, quelle monoreddito e quelle che purtroppo hanno subito la perdita del posto di lavoro di almeno un componente.
Appare evidente che la poca propensione ai consumi delle famiglie italiane non puo’ non preoccupare anche i lavoratori autonomi, in particolar modo artigiani e piccoli commercianti. Se le famiglie continueranno a spendere con il contagocce, per queste attivita’ economiche l’uscita dalla crisi e’ destinata ad allontanarsi”. asca