12 marzo – Cambiare l’Europa per salvare la Francia. Nel meeting di Villepinte, a Nord di Parigi, il Presidente Nicolas Sarkozy ha minacciato un’uscita della Francia dagli accordi di Schengen se l’Europa non si dimostrerà in grado di riprendere in mano la gestione dei flussi migratori.
“Gli accordi di Schengen non permettono più di affrontare la gravità della situazione” ha detto. “Vanno riformati. Bisogna pensare delle modifiche strutturali come quella che abbiamo appena realizzato per l’euro. Non possiamo lasciare la gestione dei flussi migratori nelle sole mani dei tecnocrati e dei tribunali”.
Una virata spettacolare per l’uomo che, in duo con la Germania, ha voluto vestire per mesi i panni del salvatore della moneta unica. Ma tutto può la campagna elettorale, secondo il centrista François Bayrou che domanda:
“Cosa significherebbe concretamente uscire dagli accordi di Schengen? Ve lo spiego subito: significa rimettere le barriere, ripristinare i posti di frontiera e le dogane tra Francia e Spagna, tra Francia e Italia, tra Francia e Germania. Voi ci credete davvero?”.
Affermazioni quelle di Sarkozy che proseguono la tendenza dei giorni scorsi, con la proposta di dimezzare le quote d’immigrazione regolare su base annua, e volte secondo gli analisti a fare terra bruciata a destra al Front Nationale di Marine Le Pen.
I grandi numeri del raduno di Sarkozy, 60.000 persone circa, non spaventano per ora il candidato socialista François Hollande, secondo i sondaggi sempre in netto vantaggio a 6 settimane dal primo turno.
euronews
è stata la Merkel a dargli il permesso?