Il presidente dell’Alto Consiglio di Stato libico, Khaled al Mishri, ritiene che la decisione dell’Unione Europea di rafforzare il controllo sull’embargo sulle armi in Libia sia “sospetta” e si riferisca “solo all’aspetto marittimo”, colpendo così esclusivamente il Governo di accordo nazionale (Gna) e i suoi rapporti con la Turchia.
Al Mishri, intervistato dall’emittente turca “Trt”, ha espresso la sua contrarietà alla proposta dell’Unione Europea di avviare una nuova missione al largo delle coste libiche, aggiungendo: “Le decisioni riguardano solo il monitoraggio della parte marittima e quindi il loro scopo è principalmente quello di fermare la Turchia”. Al Mishri, considerato tra i più influenti esponenti dei Fratelli musulmani libici, ha aggiunto che disposizioni dell’Unione Europea arrivano dopo che “i magazzini di (Khalifa) Haftar sono pieni di armi in Libia”.
L’Alto Consiglio di Stato libico è l’organo consultivo di Tripoli creato con gli accordi politici di Skhirat e formato in buona parte da ex deputati del Congresso generale nazionale, il parlamento libico nato nell’agosto del 2014 e dissolto nell’aprile 2016. L’istituzione tripolina fa da “contraltare” alla Camera dei rappresentanti di Tobruk, il parlamento monocamerale libico che si riunisce in Cirenaica. Secondo la “road map” tracciata dall’inviato delle Nazioni Unite, Ghassan Salamé, i membri delle due istituzioni dovrebbero riunirsi a Ginevra a fine febbraio per avviare la “pista politica” del dialogo intra-libico. agenzianova.com
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