“Fake news riscaldamento globale, la speculazione dei prossimi decenni”

Greta e Al Gore

Proprio alla vigilia del vertice di Madrid – quello che ha portato al fallimento degli ecologisti – sul sito canadese Global Research è stata postata un’inchiesta di William Engdhal, 75 anni, analista geopolitico americano e autore di best seller sulle guerre del petrolio, il quale, citando nomi e fatti precisi, sostiene una tesi clamorosa.

A riportare la lunga analisi è Italiaoggi che parla della grande finanza mondiale. Quest’ultima, alleata per l’occasione con l’Onu e l’Unione europea, si starebbe servendo di Greta Thunberg come icona mediatica per creare allarmismo sul riscaldamento climatico provocato dall’uomo (una fake news, sostiene Engdhal), e innescare di conseguenza il business più redditizio dei prossimi decenni, il cosiddetto Green new deal, la rivoluzione dell’economia verde.

Non si parla di pochi quattrini, bensì di investimenti di oltre 100 trilioni di dollari, da raccogliere con massicce emissioni di obbligazioni speculative. Fondi – sempre secondo Italiaoggi – da riversare, mediante il credito, sulle nuove imprese climatiche, anche a prescindere dal loro effettivo valore e know-how. Nel mirino di Engdhal due gli uomini chiave: il banchiere inglese Mark Carney, capo della Banca d’Inghilterra, e l’ex vicepresidente Usa, nonché vice di Bill Clinton, Al Gore. Insomma, altro che buonismo disinteressato.  www.liberoquotidiano.it