di Askanwes
“Ci legavano una catena alle mani e alle gambe. Ci dicevano di non andare in giro in pantofole, che non bisognava fare il bagno, mangiare carne, usare dispositivi come computer, telefoni e altre cose”. Comincia così il racconto dell’orrore di uno delle centinaia di ragazzi vittime di abusi e torture in una scuola religiosa a Kaduna in Nigeria.
Questa struttura che si proponeva di insegnare il Corano e recuperare giovani drogati o con altri problemi, in realtà per almeno un decennio è stata teatro di abusi: punizioni fisiche, torture psicologiche, abusi sessuali su ragazzi di tutte le età, compresi bambini di neanche 10 anni.
“Questo posto non è nè un centro di riabilitazione nè una scuola islamica. I bambini sono stati disumanizzati”, ha detto Ali Janga, capo della polizia di Kaduna che ha eseguito un raid all’interno dell’istituto, salvando 300 giovani. Alcuni sono stati trovati in catene, in una “stanza delle torture”, in cui venivano picchiati.
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