BERLINO – Decine di migliaia di persone hanno manifestato in diverse città della Germania contro la prevista riforma del copyright dell’Unione Europea che, per i manifestanti, potrebbe portare alla censura online. Secondo l’agenzia di stampa Dpa, la più grande protesta di sabato, contro il disegno di legge che verrà votato questa settimana, si è svolta a Monaco, dove 40.000 persone hanno sfilato sotto il motto “salva la tua connessione internet”. Tante altre hanno preso parte a manifestazioni minori a Colonia, Amburgo, Hannover, Berlino e in altre città.
La parte più controversa del provvedimento richiederebbe ad aziende come YouTube e Facebook di assumersi la responsabilità per il materiale protetto da copyright che viene caricato sulle loro piattaforme. I sostenitori dicono che le nuove regole aiuteranno a garantire che gli autori, artisti e giornalisti siano pagati. Gli oppositori affermano invece che potrebbero limitare la libertà di parola, ostacolare la creatività online e costringere i siti Web a installare filtri. ANSA EUROPA
Forte azione di protesta ieri anche da wikipedia
La pagina italiana di Wikipedia è stata oscurata in vista del voto sulla riforma del copyright del 26 marzo. “Dalle 8.00 di oggi, per 24 ore, le voci di Wikipedia in lingua italiana non saranno accessibili, ma rimanderanno a un banner informativo sulla riforma del diritto d’autore, in vista del voto in plenaria dal Parlamento europeo di domani”, spiega Wikimedia, l’associazione che sostiene l’enciclopedia libera.
Maurizio Codogno, portavoce di Wikimedia Italia. “Ora, con un testo definitivo che nella parte relativa all’obbligo di nuove licenze è ancora peggiore, la strategia scelta è evitare del tutto di parlarne. Il silenzio di Wikipedia è la risposta a questo silenzio. Wikimedia Italia invita tutti ad attivarsi a sostegno dell’azione dei volontari, scrivendo o contattando i nostri rappresentanti in Parlamento europeo, per invitarli a non votare a favore di una riforma che porrà forti limitazioni alla diffusione della conoscenza aperta e alla libertà di espressione in Rete”.
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