Quando a Carlo Trerotola, candidato governatore della sinistra per la Basilicata, chiedono i documenti, deve stare attento. Perché magari può cadergli dal portafoglio qualcosa di veramente prezioso, che va custodito con cura. Per non fargliela dimenticare, pubblichiamo – con un pizzico di emozione – la fotografia della sua tessera di iscrizione al Msi. Per la precisione il Msi-Destra nazionale, anno di grazia 1978. Firmata da Giorgio Almirante.
Ha mentito agli elettori – – Quindi, Trerotola ha mentito e tanto. Perché quando ha ammesso di andare ai comizi del leader missino, diceva che per volontà del padre. Ma l’iscrizione a un partito è un atto di volontà personale. Soprattutto in quei tempi in cui era davvero difficile dichiararsi di destra.
Domenica prossima si vota e gli elettori di sinistra dovranno votare non solo per un fan almirantiano, ma soprattutto per un mentitore. Perché quella tessera mostra chiaramente la sua militanza nel Movimento Sociale Italiano.
Chissà se quell’Associazione partigiani che ulula ogni volta che si pronuncia il nome di Almirante per una strada da intitolargli, farà sentire ora la sua protesta. E se qualcuno dalla Basilicata dirà a Nicola Zingaretti che non valeva proprio la pena di scendere a Potenza per un triste comizio a sostegno del camerata Trerotola.
Pittella colpisce ancora. I suoi – – Certo è che si tratta dell’ennesima bufala dispensata ai suoi dall’ex governatore Marcello Pittella. Costui non solo umilia il suo partito, il Pd, con la propria candidatura nel bel mezzo della tempesta giudiziaria che lo riguarda, ma ha anche preteso la scelta dell’aspirante governatore. E ha rifilato un trasformista alla compagnia che domenica prossima dovrà finalmente traslocare dagli uffici della regione Basilicata.
Mille volte meglio un governatore vero come il generale Vito Bardi, destinato a portare il centrodestra alla vittoria. Almeno lui non ha nulla da farsi rimproverare.