La Ong Mediterranea ha agito “scorrettamente” e non c’era “nessun naufragio in corso” che rendesse necessario il “salvataggio” dei 49 migranti poi caricati sulla Mare Ionio diretta verso Lampedusa. La conferma arriva dal portavoce della Marina libica, l’ammiraglio Ayob Amr Ghasem, secondo cui una pattuglia portatasi nell’area dove era stato segnalato il gommone “ha scoperto che una Ong non aveva preso contatto” con la Guardia costiera libica. “Hanno preso contatto dopo” l’intervento, ha spiegato l’ammiraglio all’agenzia Ansa, “e hanno sostenuto che i migranti erano in una condizione che necessitava un salvataggio”.
Questo, tecnicamente, non era corretto perché, spiega ancora Ghasem, “l’imbarcazione era senza motore” ma “intatta”. La Mare Ionio “è arrivata all’imbarcazione prima di noi”, ha detto ancora il portavoce della Marina. “Abbiamo preferito non intervenire in quanto avevano già avviato l’operazione di salvataggio” e si temeva per l’incolumità dei migranti, ha aggiunto Ghasem.
A segnalare la presenza del gommone da soccorrere alla Mediterranea Saving Human è stato l’aereo di ricognizione Moonbird della Ong Sea Watch, già protagonista in passato di durissimi bracci di ferro con il governo italiano. liberoquotidiano.it