Per rispondere a questa domanda bisogna in realtà fare un passo indietro, ovvero, da cosa hanno origine la censura e il controllo sul web? Come ben sappiamo internet è un mare stracolmo di contenuti, più o meno responsabili, più o meno creativi, più o meno controllati.
A tutto questo a volte cerchiamo, o meglio le istituzioni cercano, di porre un freno, per evitare il diffondersi fake news, bufale e diffamazioni, ed anche per evitare che si infranga il diritto d’autore, tanto discusso e tanto labile nel web. Ed è proprio da questo dilemma che è nato il problema della direttiva sul copyright, discussa al parlamento europeo e rimessa in discussione da ogni singolo stato. Da questo punto fondamentale, oltre alle discussioni nate dopo gli scandali legati ai leak di dati, è sorto il dibattito sulla censura e sul controllo dei contenuti web a cui abbiamo assistito i mesi scorsi.
Le cose però non sono sempre così semplici come appaiano a prima vista. Sappiamo tutti che la censura esiste e che in alcuni paesi del mondo è molto rigida e va a colpire anche i semplici cittadini, non solo i quotidiani e i siti di informazione. Nel nostro paese ciò non succede, ma sempre più spesso si sente parlare di controllo dei post, vendita dei dati, sorveglianza e oscuramente di certi siti.
E da questo molti si sono chiesti, corriamo anche noi i rischi della censura? Come succede già in molti stati che purtroppo sono sotto regime, la censura va ad agire per mantenere il controllo sulla maggioranza della popolazione, per impedire di diffondere notizie che potrebbero danneggiare lo status quo e per mettere a tacere le voci del dissenso. Stati e poteri forti poi possono decidere di eliminare solo determinati contenuti, non l’intero sito web o possono chiedere alle compagnie tecnologiche di oscurare determinate parti giustificando il tutto come salvaguardia del buon costume o dell’integrità nazionale. Ovviamente non è ciò che subiamo noi nel nostro utilizzo di internet. Il web, questa grande rete che collega tutto il mondo, è nata per dare la possibilità di entrare in contatto con persone da ogni angolo del pianeta, scambiarsi informazioni e anche beni e servizi. E noi siamo ancora fortunati da poter usufruire di questo sistema interconnesso. Al di là delle discussioni sulla nuova legge sul copyright proposta dal parlamento europeo, anche noi che utilizziamo internet quotidianamente possiamo utilizzare alcune accortezze che ci aiutano a proteggerci dal controllo sui nostri dati personali e allo stesso tempo accedere a contenuti riservati.
Il primo metodo da utilizzare è attivare una connessione sicura che crea un tunnel privato ed inganna la localizzazione. In questo modo, coloro che vivono sotto determinate condizioni, possono accedere ad informazioni altrimenti vietate.
La censura e il controllo nel web poi si aggira anche in altri modi. Potete utilizzare un server proxy o cambiare il DNS. Non serve essere hacker o professionisti informatici per utilizzare queste funzioni, basta solo un po’ di esperienza e leggere le semplici guide e tutorial che si trovano online.
Dovremmo davvero preoccuparci della sicurezza sul web? La risposta dipende anche da che utilizzo ne facciamo noi. Ma molti utenti del web, soprattutto dopo le notizie fatte trapelare dall’ex agente della CIA Edward Snowden e da altri scandali, sono corsi ai ripari, e hanno adottato strumenti e tecniche che aiutano a salvaguardare la propria privacy, ad essere meno esposti ad attacchi di hacker e spionaggio web, e anche ad incappare meno nella temuta censura.