L’Italia potrebbe sostenere la candidatura di Jens Weidmann, presidente della Bundesbank, la banca centrale tedesca, alla presidenza della Banca centrale europea (Bce). È quanto dichiarato dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, al quotidiano tedesco “Die Welt”. In particolare, Tria ha affermato: “Sono di mentalità aperta, la decisione non dovrebbe dipendere troppo dagli eventi del passato”. Il riferimento è alle severe critiche rivolte in diverse occasioni da Weidmann alla politica economica dell’Italia, in particolare all’eccesso di spesa pubblica che provoca un costante aumento del debito del paese.
Riguardo alle “ambizioni” di Weidmann di succedere a Mario Draghi, che presiede la Bce dal 2011 e terminerà il proprio mandato a ottobre prossimo, il ministro dell’Economia e delle Finanze ha precisato: “Non voglio arrivare al punto di dire che sostengo tali ambizioni, ma sono aperto nei loro confronti”. Tuttavia, la posizione di Tria nei confronti della nomina di Weidmann a presidente della Bce pare scontrarsi con la posizione del governo tedesco.
Il cancelliere Angela Merkel ha, infatti, ritirato il proprio sostegno alla nomina di Weidmann a titolare dell’Eurotower per appoggiare quella di Manfred Weber, esponente dell’Unione cristiano-sociale (Csu) e capogruppo del Partito popolare europeo (Ppe), a presidente della prossima Commissione europea. Inoltre, il commissario europeo al Bilancio, il tedesco Guenther Oettinger, ha espresso l’auspicio che il futuro presidente della Bce sia “un francese intelligente”. L’allusione potrebbe essere all’attuale presidente della Banca di Francia, François Villeroy de Galhau. (Agenzia Nova)
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