Nella provincia di Forlì-Cesena, su 428 tirocini di tipologia C, attivati nel 2018 dalla Regione ER, ben 229 (circa il 53%) hanno coinvolto ‘richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale o umanitaria…’, mentre solo 57 sono stati riservati a persone svantaggiate e 142 a persone con disabilità.
Forlì, 30 gennaio. “Tirocini di tipologia C? In Emilia-Romagna, nel 2018, ben 1.758 sui 3.631 attivati hanno coinvolto ‘richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale o umanitaria….’. Certo, nulla di male, se non fosse che questi tirocini sono destinati anche a diverse categorie svantaggiate, a persone con disabilità o a ex carcerati, a soggetti dipendenti da droghe o alcool, a giovani in situazioni di grave difficoltà famigliare e così via. E, a questo proposito, il dato della nostra provincia fa riflettere. Su 428 tirocini di tipologia C promossi nel 2018 nel territorio forlivese e cesenate, 229 hanno coinvolto ‘richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale o umanitaria….’, mentre solo 57 sono stati riservati a persone svantaggiate e 142 a persone con disabilità. Numeri, a nostro avviso, sproporzionati, che ci accomunano solo al bolognese e al reggiano.
Le informazioni, in ogni caso, si fermano al mero dato numerico. Non è ovviamente sufficiente. I dati veramente significativi sono rappresentati dai costi e dai risultati. È importante sapere quanti dei richiedenti asilo che hanno partecipato ai tirocini abbiano poi ottenuto lo status di rifugiato e quanti, invece, abbiano ricevuto un diniego. Ed è altrettanto significativo verificare l’esito di questi corsi. Immaginiamo, infatti, che la Regione si sia attivata per sapere quanti dei tirocinanti stranieri abbiano poi ottenuto un contratto di lavoro, in quali termini e di che tipologia.
Altro interrogativo è se chi ha usufruito del tirocinio sia ancora presente in regione, e in particolare nel territorio della provincia di Forlì-Cesena, e dove sia tuttora ospitato. Insomma, ho presentato un’interrogazione alla Giunta Bonaccini con una serie di quesiti per capire le dinamiche di questi tirocini. Credo infatti sia indispensabile che ci sia più chiarezza e trasparenza sugli investimenti fatti, soprattutto in un settore che coinvolge le fasce più deboli della nostra società”.
Lo ha dichiarato il consigliere regionale Massimiliano Pompignoli (Lega).
Beatrice Lamio – Ufficio Stampa Lega Romagna