Di Marilena Spataro
“Ego sum lux mundi” -“Io sono la luce del mondo”- è la frase impressa sul libro mostrato dal Cristo Pantocratore assiso in trono tra la Vergine e San Giovanni evangelista, raffigurato nel grande mosaico di Solsterno (1207) sulla facciata del Duomo di Spoleto. Il Natale è l’evento in cui la cristianità celebra la nascita del Salvatore, colui che, appunto, è la Luce del mondo. Tale festività, insieme alle altre, che si celebrano tra fine dicembre e inizio gennaio, costituisce la maggiore espressione della identità cristiana e della civiltà occidentale e da sempre, per antica tradizione, si manifesta simbolicamente con l’accensione in tutto il mondo cristiano, e spesso anche non, di luci e addobbi posti ad ornamento nelle case e per le strade cittadine, con ciò allegoricamente alludendo alla volontà divina di illuminare, con la nascita di Gesù, le coscienze e di scaldare i cuori nel più ampio sentimento possibile di pace e di serenità per l’intera umanità.
A Lugo, nel cuore della Romagna estense, però, da alcuni anni le luci natalizie scarseggiano, specie in quella parte del centro storico (Rocca estense e piazze circostanti prive di qualunque luminaria) che, invece, più di ogni altro luogo ne rappresenta l’identità storica e culturale, essendo stata Lugo per secoli governata, prima dalla cattolica dinastia Estense, poi dal Papato.
Non è chiaro perchè l’attuale amministrazione comunale, come negli ultimi due anni quella che l’ha preceduta, abbia deciso di non illuminare per Natale questa parte del centro storico cittadino, scegliendo di “dare luce” solo al cuore commerciale del centro storico, condividendo, la pur legittima, aspirazione dei commercianti del Pavaglione di fare affari durante le festività più importanti dell’anno. La scelta appare ancora più strana se si tiene conto della volontà popolare dei lughesi i quali, nelle recenti consultazioni elettorali, si sono espressi a favore di forze politiche che conferiscono priorità a valori di carattere spirituale e culturale e non esclusivamente a connotazione consumistica e commerciale, come ha fatto in questa occasione la giunta Ranalli.
In proposito il sindaco Davide Ranalli dichiara: “Per quanto riguarda le luminarie, sono state concordate con i commercianti e abbiamo illuminato non solo Lugo, ma anche le frazioni. Sono d’accordo con chi pensa che il centro storico vada valorizzato nella sua interezza, tant’è che abbiamo investito più di 4 milioni di euro per rendere più bello il nostro centro. Dopo il Pavaglione, stanno per partire investimenti sul teatro e la stessa Rocca è interessata da lavori di messa in sicurezza sismica”.
Interpellato, Silvano Verlicchi, capogruppo consiliare di opposizione del gruppo “Per la Buona Politica”, commenta: “Non ci sono giustificazioni, né di carattere economico e tanto meno di altro genere, per spiegare l’assenza di luci natalizie che illuminino la Rocca estense, massimo simbolo cittadino di Lugo. Ritengo inoltre che vadano illuminate adeguatamente tutte le altre piazze, a partire da piazza Baracca con il suo imponente monumento dedicato all’eroe dell’Aeronautica, Francesco Baracca.
Faccio notare che il nostro centro storico è costituito da una serie di bellissime piazze e slarghi tutti collegati uno all’altro e che determinano un’architettura spettacolare, dal fascino unico e profondamente legata alle tradizioni e peculiarità storiche, economiche e culturali della nostra città”. “Aver scelto – prosegue Verlicchi – di illuminare decorosamente il Pavaglione che è il simbolo commerciale del nostro centro storico, dove hanno sede molti importanti negozi e attività commerciali, a me va benissimo, non va bene che il resto sia lasciato assurdamente al “buio”, una illuminazione natalizia omogenea e artistica del centro storico giova a tutti, non crea contrasti tra zone di luce ed altre di ombra e porta più gente, delle belle luminarie se realizzate sapientemente possono creare atmosfere serene, che ci parlano di pace, di amore e di vera accoglienza per l’intera umanità. Quando si spende il denaro pubblico occorre tener conto della volontà popolare ovvero delle tendenze che si manifestano all’interno della comunità cittadina. Penso che se ai lughesi vanno bene i fuochi di artificio voluti da questa amministrazione per festeggiare il Capodanno, andranno pur bene delle luminarie che illuminando la loro città a tutto tondo la rendono più bella e, perchè no, pure più sicura .
“A mio avviso – conclude Verlicchi – occorre amare e onorare le proprie radici storiche e culturali, e il Natale è il momento più alto in tal senso, guardando al contempo con il massimo rispetto e tolleranza a quelle persone o comunità che abbiano un altro credo o tradizioni diverse dalle nostre. E’ con questo spirito di tolleranza e di pace che mi piace affrontare il Natale, il medesimo con cui intendo pormi alle prossime amministrative cui parteciperò come formazione “Per la Buona Politica”, se saremo al governo cittadino lavoreremo per dare a Lugo la “luce” che merita, non solo a Natale, ma tutti i giorni dell’anno, così rendendola, più bella, più vivibile e più sicura”.